Il nodo da sciogliere non è di quelli più semplici. Il San Marino – a distanza di mesi dall'avvio di questo progetto tecnico – non sembra aver ancora acquisito una sua precisa identità di squadra. Il lavoro di Fernando De Argila, che predica il virtuosismo del passaggio e del possesso palla, ancora non ha dato i frutti sperati. Imporre il proprio gioco è l'obiettivo, la peggiore difesa e il peggiore attacco sono quello che la classifica al momento offre. Le vittorie all'attivo, in otto partite disputate, sono appena due, a fronte di un pareggio e cinque sconfitte. Le volte in cui i Titani hanno messo le mani sull'intera posta si è trattato delle uniche due sfide in cui non si è subito gol. Una prerogativa che dovrà accompagnare il San Marino anche nei prossimi due match casalinghi, in cui i biancazzurri dovranno affrontare prima l'Albinoleffe, poi la Cremonese. Gli avversari di domani5 arriveranno all'Olimpico di Serravalle intenzionati a cancellare con un colpo di spugna la sconfitta interna contro il Vicenza. Pesenti e Girasole sono nomi che non possono non mettere apprensione ad una retroguardia che ha incassato già quindici gol, quasi due a partita: con Paolini ancora ai box, De Argila recupera Bamonte – che giocherà in coppia con Fogacci – ma perde Cruz per squalifica, così come Magnanelli, espulso domenica a Vercelli. Davanti ci si aggrappa a Poletti, Lolli e Crocetti per tornare a segnare; anche dalla panchina, dovesse sbloccarsi Mattia Graffiedi, che ancora i novanta minuti nelle gambe non li ha. Il tutto per una scossa, una scintilla, che ad essere sinceri ancora non si è vista in otto partite di campionato. Chissà che la prova del nove non segni un nuovo corso sul Titano.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
Riproduzione riservata ©