In un campionato normale,cioè tutti quelli disputati fino ad oggi, Fernando De Argila probabilmente, non sarebbe più l'allenatore del San Marino. Prendiamo in esame gli ultimi due esoneri eccellenti. Alberigo Evani fu sollevato dall'incarico,con la squadra seconda in classifica a due giornate dalla fine. Mario Petrone promosso in Prima Divisione ( sul campo) ha pagato dopo 4 sconfitte in 5 giornate.Questo non è un campionato normale, quindi non ci si può stupire se De Argila, ieri duramente contestato, ha un vitalizio sul Titano. In questi mesi siamo stati spesso in contatto con questo tecnico.De Argila da Oviedo, è una persona squisita, disponibilissima,dotata di uno spiccato senso dell'humor, il suo iberico- italiano lo fa apparire ancora più simpatico. Dal portero, al balon, termini che sono diventati famigliari. Ultimamente però il tecnico che si presenta sempre in sala stampa, usa molto spesso i termini “ lavoro, lavorare”. E' evidente che il suo metodo non viene percepito, se tutte le domeniche il San Marino puntualmente prende sempre lo stesso goal. L'uomo - personaggio De Argila ha fatto breccia, il tecnico De Argila ha fatto flop. Un campionato di Prima Divisione non è la Primavera. Ieri c'è stato un chiaro segnale : fascia sul braccio di Stefano Sensi classe 95. Senza Poletti e Fogacci, era naturale che la fascia, che non è un souvenir, dovesse fare il giro del braccio destro di Gabriele Pacciardi uno dei pochi ancora a potersi permettere di uscire tra gli abbracci e gli applausi del pubblico. Fino a qui, la gestione Mancini – De Argila non ha convinto nessuno. In un campionato normale 8 sconfitte in 12 giornate non le avrebbe perdonate nemmeno il mitico Borlotti che con la sua Longobarda voleva retrocedere a tutti i costi.
Lorenzo Giardi
Lorenzo Giardi
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