San Marino Calcio: l'analisi del lunedì

Il punto di ieri è positivo contro la seconda forza del campionato anche se si tratta di una Pro Vercelli sulle gambe. Detto questo va fatta un'analisi storica, che porta a capire anche i molti perchè di questa stagione fallimentare, e il futuro?
Una delle gravi mancanze del San Marino calcio è sempre stata la non programmazione. 2000-2014. In quattordici anni di professionismo,senza un punto di penalizzazione questo va sottolineato, il San Marino ha avuto qualcosa come 9 Presidenti: De Biagi, Rossini, Bruscoli, Corbelli, Cornieti, De Luigi, Petronici, Pretelli e Mancini. 19 allenatori: Bonavita, Fabbri, Azzali, Morganti, Regno, Morgia, Buglio, Alberti, Tazzioli, Varrella, Petrone, Tosi, Evani, Mendo, Petrone bis, Acori, De Argila e Cuttone. Impossibile ricordare le centinaia di giocatori che sono passati per il Titano, ricordiamo solo i più longevi: Francesco Amatini e Simone Berardi con 6 stagioni a testa, seguiti da Davide Poletti con 5. Lo storico Patron Germano De Biagi, eccezion fatta per il fedele Gabriele Lucchi, ha avuto 5 Direttori Sportivi: Nereo Bonato, in serie A con il Sassuolo, Alfio Pelliccioni salito fino alla serie B con il Portogruaro, Claudio Crespini una sola stagione sul Titano, Fabio Fabbri, e Marco Giannitti che a San Marino ha vinto un campionato con Petrone, e i due sono molto vicini a vincere i rispettivi: Petrone alla guida del Bassano ha convinto anche il Presidente Rosso a non abbandonare e Marco Giannitti è in testa al campionato di Prima Divisione Girone B con il Frosinone. I tifosi mostrano i badili. Al di là della posizione in classifica, mai in questi 14 anni il Titano ha toccato l'ultimo posto, siamo alla vigilia dell'ennesima rivoluzione. Sono solo 5 i giocatori sotto contratto anche per la prossima stagione: Vivan, Cruz, Magnanelli, Pacciardi e Valeriani, tutti gli altri sono in scadenza a giugno o prestiti quindi giocatori gestiti da altra società. Per il prossimo anno squadra da rifondare nuovamente, in un campionato che non ammette errori. Domanda, chi lo farà?

Lorenzo Giardi

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