Abbiamo già detto più volte che il San Marino di Cuttone è cambiato profondamente : la squadra è più sciolta, gioca meglio, si propone, non si scompone, a tratti non disdegna lo spettacolo, e risulta organizzata. Questo è un aspetto, ma resta comunque una rosa che ha dei limiti, panchina decisamente corta in particolare in certi ruoli. Questo San Marino è pieno di mezze punte: Villanova, Draghetti, Gavillan, Lolli, Cicarevic. Senza Crocetti unico centroavanti con le caratteristiche del centroavanti la squadra va in difficoltà. Sia chiaro, per le innumerevoli palle goal costruite il Titano avrebbe potuto battere tranquillamente un Pavia, davvero poca cosa, visto ieri.
Non è andata : tra portiere in giornata di grazia, salvataggi sulla linea, l'impressione è che se il San Marino avesse giocato una settimana con i lombardi, quel pallone non sarebbe mai entrato. I fatti dicono che nell'epoca dei 3 punti i pareggi spesso diventano marce ridotte: ecco perchè le 4 “X” consecutive di Agatino Cuttone garantiscono addirittura un cammino inferiore rispetto al cammino delle prime 4 del girone di andata di De Argila dove arrivarono 6 punti frutto di due vittorie e 2 sconfitte. Ci sono altri due aspetti da mettere in evidenza: il primo questo San Marino troppo spesso termina le gare in 10 uomini: tra nervosismo, poca attenzione, l'uomo in meno in corso d'opera è quasi una legge. Legge assolutamente da sopprimere. L'altro aspetto appunto è legato al fatto che tra squalifiche e infortuni, Cuttone non riesce mai a schierare la stessa formazione. Ieri, ad esempio, è rimasto fuori Valeriani, colpito alla vigilia, da un piccolo problema muscolare. E' chiaro che un giocatore appena arrivato ha bisogno di giocare per integrarsi e trovare continuità necessaria.
L'ultima considerazione va dedicata a Davide Poletti: campionato anonimo il suo fin ad ora. Il capitano ha dei colpi che hanno in pochi in categoria, ma senza verve, senza quella energia necessaria, anche Poletti risulta un giocatore normale. Ieri i suoi 35 minuti con il Pavia sono stati da passeggio in giardino. Sarà probabilmente proprio Poletti domenica a Busto Arsizio a trascinare il Titano verso quella vittoria ormai un ricordo svanito nel tempo.
Lorenzo Giardi
Non è andata : tra portiere in giornata di grazia, salvataggi sulla linea, l'impressione è che se il San Marino avesse giocato una settimana con i lombardi, quel pallone non sarebbe mai entrato. I fatti dicono che nell'epoca dei 3 punti i pareggi spesso diventano marce ridotte: ecco perchè le 4 “X” consecutive di Agatino Cuttone garantiscono addirittura un cammino inferiore rispetto al cammino delle prime 4 del girone di andata di De Argila dove arrivarono 6 punti frutto di due vittorie e 2 sconfitte. Ci sono altri due aspetti da mettere in evidenza: il primo questo San Marino troppo spesso termina le gare in 10 uomini: tra nervosismo, poca attenzione, l'uomo in meno in corso d'opera è quasi una legge. Legge assolutamente da sopprimere. L'altro aspetto appunto è legato al fatto che tra squalifiche e infortuni, Cuttone non riesce mai a schierare la stessa formazione. Ieri, ad esempio, è rimasto fuori Valeriani, colpito alla vigilia, da un piccolo problema muscolare. E' chiaro che un giocatore appena arrivato ha bisogno di giocare per integrarsi e trovare continuità necessaria.
L'ultima considerazione va dedicata a Davide Poletti: campionato anonimo il suo fin ad ora. Il capitano ha dei colpi che hanno in pochi in categoria, ma senza verve, senza quella energia necessaria, anche Poletti risulta un giocatore normale. Ieri i suoi 35 minuti con il Pavia sono stati da passeggio in giardino. Sarà probabilmente proprio Poletti domenica a Busto Arsizio a trascinare il Titano verso quella vittoria ormai un ricordo svanito nel tempo.
Lorenzo Giardi
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