Cominciano a diventare “noiosi”, per quanto sono regolari. Potremmo scomodare coppie che hanno fatto la storia del calcio, i meno giovani si ricorderanno l’efficacissimo tandem del Torino anni 70 Graziani – Pulici, solo per far capire l’affiatamento, il feeling, l’efficacia della coppia d’attacco del San Marino Lapadula – D’Antoni. Chi erano fino a l’anno scorso questi due giocatori? Sconosciuti, che facevano numero nelle rose dell’Atletico Roma e successivamente Ravenna il primo, e nel Viareggio il secondo. Il merito di questa esplosione così fragorosa va suddiviso per diverse componenti: merito loro che hanno saputo sfruttare il momento, merito dell’ambiente che ha saputo metterli a loro agio, merito del tecnico che gli ha conferito una fiducia smisurata, merito dello staff che sta garantendo loro un supporto psicofisico adeguato. Sarebbe limitativo pensare che il San Marino, 11 vittorie nelle ultime 14 giornate, vive solo di Lapadula e D’Antoni. C’è un gruppo che lavora spinge forte in un’unica direzione, c’è una società che sembra aver capito che non si vive di espedienti ma per imporsi occorre programmare, c’è una mentalità vincente, che in questo momento appare inossidabile. Si potrebbe parlare anche di un Renate, che ha mostrato di essere poca cosa, ma nell’ultimo periodo, questa squadra, era stata capace di vincere in casa della Pro Patria e a Treviso, non può essere un caso che all’Olimpico, facciano tutti figure barbine. Tra 48 ore si torna in campo: c'è un Savona che si è rafforzato proprio nel momento di maggior difficoltà. Spia rossa accesa, sarebbe stato meglio affrontare una delle big davanti, rispetto ai liguri, i quali, adesso, fanno davvero paura.
Lorenzo Giardi
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