Il primo Santarcangelo rivoltato e croato e consegnato ad Alberto Cavasin fa subito tre punti. Il tecnico torna in c vent'anni dopo l'esperienza di Fiorenzuola a caccia di un progetto che sia anche rilancio personale. L'aria di Romagna torna a contagiarlo e fargli bene, Piccioni scappa in contropiede, ma strozza troppo la conclusione. Ancora Piccioni attivo nei pressi dell'area avversaria, conclusione deviata. E mentre il Mestre prende campo e coraggio, saggiamente il Santarcangelo 2.0 riparte in contropiede. Capellini è imprendibile e mira il palo lontano aprendo il piattone un attimo più del dovuto. Così quadrati gli aspiranti progettisti di una nuova Romagna del calcio beccano solo perchè Toninelli non si alza e Spagnoli anzichè trovarsi in fuorigioco è libero di spaccare la porta. E' il momento più duro perchè Sodinha spera nelle aspirazioni suicide di Bastianoni e poi Rubbo che veramente a un soffio del raddoppio. Ancora più vicino in Mestre ci va con la prima mischia del secondo tempo risolta dal palo. In due mosse Cavasin libera gli esterni e alza la squadra, lo scapigliato Capellini stradica un pallone da piedi nemici, fa mezzo campo e infila l'angolo lontano. Il pari fa voglia d'impresa, ancora Capellini non un fulmine, Sodinha rischioso ma prezioso come terzino improvvisato. L'inerzia ormai è a Santarcangelo, Gagno così su Damho e poi a terra sul tap in di Piccioni. Il ribaltone è servito, e frizzato dal tuffo di Bastianoni su Casarotto.
r.c.
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