Trovare il modo più doloroso di perdere in trasferta è un po' la specialità della casa che a Savona si butta via in due minuti e col giallo di uno scambio di persona sull'espulsione di Drudi. Si mette subito strabene. Castellani si libera del marcatore e porta in vantaggio il Forlì, sono passati appena 5 minuti. La reazione savonese è scomposta, generosa ma poco lucida, in zona Scotti i liguri ci arrivano affidandosi a mischioni epocali che producono brividi in serie e poco altro. Quintavalla prima del tè, Scotti è attivo e volante. Dopo il riposo succede il finimondo, quello che praticamente renderà infinita questa partita. Carta si gira, ma praticamente si incarta e poi il fattaccio. Il Savona attacca, Scappini e Catacchini si caricano e si spintonano e ammesso fosse rigore resta da capire cosa c'entri Drudi sotto al mento del quale il confuso arbitro Pillitteri sventola il rosso. La partita si ferma, c'è il dubbio che qualcosa di grave possa essere successo, ma nemmeno dal brainstorming con l'assistente esce qualcosa di buono. Guidi non ci vede più e manifesta, e scatta il rosso anche per lui. Dal dischetto Scappini tira dritto per dritto e Scotti resta fermo. Ma ormai il clima è rovinato. 11 contro 9 il Savona va avanti coi carri, i romagnoli si salvano come possono finchè possono. Proprio vicino al traguardo l'angolo savonese è propedeutico al pareggio, il tiro di Spadafora buca e sbuca sotto un migliaio di gambe davanti a Scotti. C'è solo il recupero e all'ultimo giro il delitto perfetto: sul secondo palo ancora Spadafora, solo. Incredulo. E' un 2-1 che fa malissimo, ammesso che il Giudice Sportivo non ci metta le mani.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©