Scappini come Lewandowski e Aguero: il pokerissimo è servito
I toscani fanno quel che vogliono: Cesaretti innesca Bonaventura che non si fa ingolosire e regala a Scappini il gol del raddoppio.
Una squadra corre, l'altra cammina; una squadra insegue, l'altra va in gol. Maurizio Ganz lo chiamavano “El segna semper lu”, Stefano Scappini rischia di coniarne il corrispettivo in dialetto toscano: tre gol in 17 minuti e partita in archivio.
Si gioca per inerzia, si gioca per le statistiche: al 35' il solito Scappini si allunga sul preciso suggerimento di Di Santo e deposita il poker in fondo al sacco.
Ad inizio ripresa una Lupa Roma d'arrembaggio trova il gol della bandiera dopo 17 secondi col destro dalla distanza di Santarelli su cui Cardelli non è irreprensibile.
Di lì a dieci minuti c'è pure il rischio di riaprirla: Gemignani affonda Tajarol, Curti di Milano indica il dischetto. Dallo stesso David Di Michele non sbaglia e porta la Lupa a due reti di distanza.
A dar corpo ad una vittoria meritata ma ancora da chiosare chi può essere se non Stefano Scappini: sulla giocata di Ansoumana Sané il perugino non sbaglia e griffa il pokerissimo che lo fa entrare di diritto nella storia della Lega Pro e rilancia il Pontedera nelle zona nobili della classifica relegando, parimenti, la Lupa Roma ad un destino che pare già scritto: da ultima della classe.
LP