La deriva continua, tristissima e senza segnali di ripresa. La gente ha un anno e mezzo di mazzate sul groppone e finisce come logico con la caccia al colpevole ed un cognome, Campedelli, che ora racchiude un po’ tutti i mali. Il Novara passeggia, fa a pezzi una difesa ancora diversa ma impresentabile per i due quarti e arrangiata per il resto. Soffre un centrocampo monopasso e senza idee, mentre davanti Graffiedi si sbatte e rimedia gli unici applausi di un Manuzzi nonostante tutto ancora pieno. Dieci gol incassati in tre partite nelle quali il Cesena ha solo subito rischiano di essere il consuntivo di una gestione tecnica che non ha dato identità di gioco ad una squadra che così triste nei valori non dovrebbe essere ma che risulta impaurita ed inebetita al cospetto di qualsiasi avversario, e che al di là di qualche piccola reazione di pancia produce il nulla.
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