L'unica vittima del piccolo Nerostellati, fino a ieri, era stato il Fabriano Cerreto squadra che precede gli abruzzesi di Di Corcia in classifica, tre punti arrivati in casa. Fuori casa la “schiacciasassi” Nerostellati ha strappato un solo punto il primo ottobre ad Avezzano, per il resto tutti segni meno. Ora viene da chiedersi, dando un'occhiata alla sciagurata interpretazione del San Marino di ieri, se il Nerostellati all'improvviso sia diventato il Real Madrid. Medri, si è assunto tutte le responsabilità, il tecnico ha aperto l'ombrello sulla squadra e ha cercato di accentrare su di sé le attenzioni per proteggere quanto di buono la sua formazione è riuscita a fare se non altro in trasferta. Perchè questa metamorfosi? 7 sconfitte sul proprio campo sono una enormità, per una rosa, parole del suo Presidente ad inizio stagione, costruita per lottare per il vertice. Medri, ha chiesto di non distruggere tutto. Il Titano è a soli 3 punti dai play off con 8 partite ancora da giocare, ma è chiaro che da ora in poi nessuno può più permettersi di sbagliare e ancor peggio nessuno può permettersi di sottovalutare alcun avversario, Nerostellati compreso. E' tutta la squadra, che deve rispondere alle pesantissime critiche piovute dagli spalti del San Marino Stadium, e lo dovrà fare a partire da domenica quando salirà a San Marino l'Agnonese dell'ex Pino Di Meo.
Tatticamente la spiegazione è abbastanza semplice: fuori il San Marino accetta il palleggio dell'avversario, lo lascia sfogare, poi lo colpisce con le ripartenze. In casa è il San Marino a dover costruire, e questo non accade quasi mai. Inspiegabile il fatto che i biancoazzurri non sfruttino, a loro vantaggio, l'ampiezza del campo. Se questa può essere una chiave, l'altra più sconcertante riguarda il carattere di alcuni giocatori. San Marino è una piazza pesante. La serie D sta molto stretta ad un club protagonista per 16 anni consecutivi in C, ed è ora di capire quali siano i reali progetti sportivi di questa società. In attesa, ci limitiamo a complimentarci, per avere sempre adempiuto ai compiti burocratici
L.G
Tatticamente la spiegazione è abbastanza semplice: fuori il San Marino accetta il palleggio dell'avversario, lo lascia sfogare, poi lo colpisce con le ripartenze. In casa è il San Marino a dover costruire, e questo non accade quasi mai. Inspiegabile il fatto che i biancoazzurri non sfruttino, a loro vantaggio, l'ampiezza del campo. Se questa può essere una chiave, l'altra più sconcertante riguarda il carattere di alcuni giocatori. San Marino è una piazza pesante. La serie D sta molto stretta ad un club protagonista per 16 anni consecutivi in C, ed è ora di capire quali siano i reali progetti sportivi di questa società. In attesa, ci limitiamo a complimentarci, per avere sempre adempiuto ai compiti burocratici
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