L'impressione è che in un mese il San Marino abbia trovato una chiara identità. La sconfitta con l'Axys Zola del 4 novembre, il successivo pareggio di Crema e la nuova sconfitta con il Fanfulla, avevano portato il Titano a sfiorare l'ultimo posto in classifica e valigia in mano per Simone Muccioli. Cosa è cambiato tra il 25 novembre (vittoria con il Classe) e il 23 dicembre (pareggio con il Modena)? Muccioli, pare abbia trovato il bandolo della matassa. Squadra chiara, ruoli ben definiti, via la confusione, resta la sana concorrenza, ma l'undici iniziale adesso è limpido. Davanti al portierino (solo per la giovanissima età) Pozzi; i tre centraloni: Cola, Gremizzi e Guarino; due esterni capaci di offendere (3-5-2) o difendere (5-3-2) Mingucci e Marconi. Gasperi, De Cristofaro e Pasquini a centrocampo e davanti Rrsa e Cannoni. Cerchio chiuso? Quasi. Perchè se dietro tutto sembra registrato a dovere con un San Marino “physique du role”, il reparto offensivo appare leggerino con una coppia di attaccanti che in due fanno 41 anni: 25 Cannoni e 16 Rrsa. Largo ai giovani in D dovrebbe essere un mantra, ma il San Marino di questa annata ha un tantino esagerato. Questa stagione per come è nata potrebbe diventare sacro fuoco per quella successiva. Se a questa buonissima base si aggiungessero ingredienti di qualità, il San Marino del futuro potrebbe davvero togliersi soddisfazioni. Svecchiata, ricostruita e adesso indirizzata, basta stravolgimenti tecnici e tattici, avanti così con l'aggiunta di peso offensivo. Peso; non capelli bianchi.
L.G
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