Solo un pari col Vicenza, il Santarcangelo scende in serie D
Insomma, di cosa stiamo parlando? Fosse stata una partita di calcio, l'1-1avrebbe salvato il Vicenza. Con merito. Un po' per quello che ha passato, un po' perchè il ritorno di Zanini in panchina ha dato un verso ad una squadra obiettivamente forte. Di Giacomelli il primo squillo.
Il Santarcangelo fatica ad alzare il ritmo e creare difficoltà, lo spunto di Di Santantonio per Bussaglia è l'unica cosa da salvare in un primo tempo piuttosto piatto. Gli ospiti supportati da 900 tifosi sono obiettivamente più sul pezzo. Prima Ferrari non trova la porta, poi ancora Ferrari, ma senza far male. Ripresa che pare avviarsi con altri presupposti: il Santarcangelo può solo vincere, Di Santantonio per Bussaglia che però la sfiora appena. Ribolle il Mazzola, con l'acrobazia di Dhamo steso appena dentro o appena fuori. Per l'arbitro è appena fuori e nemmeno rivederlo chiarisce granché. La punzione di Piccioni non si abbassa a sufficienza. Fuochi di paglia, il Vicenza si rimette al comando delle operazioni. Personalismo di Ferrari e conclusione su esterno rete. Biancorossi avanti tutta, Giacomelli spare, Bastianoni male, ma non malissimo nel senso che farà di peggio. Intanto Giacomelli ci prova anche su punizione senza trovare il berasaglio, che invece trova con l'imbarazzante complicità gialloblu. Difesa del Santarcangelo in versione "ospitalità romagnola", Maini copre, ma non copre e Bastianoni esce ma non esce. Giacomelli fa satare il banco. E' un colpo mortale al già fragile Santarcangelo che potrebbe anche collassare, quando Maini para un tiro a botta sicura e concede al Vicenza il calcio di rigore riuscendo perà non si sa come a non essere espluso. Dal dischetto Ferrari timbra il palo.
Quando la tribuna comincia a capire che non c'è scampo e il grosso sfila, Valentini tocca l'unico pallone del secondo tempo. Poi in pieno recupero Piccioni segna il gol più amaro dei 7 anni di storia professionistica del Santarcangelo. Che si interrompe qui, salvo nuovi e tutt'altro che improbabili colpi di scena.
r.c.