Spadafora incontra il Calcio, la fumata è grigia
La sintesi tra la necessità di ripartire e quella di tutelare la salute sta in una fumata grigia. Il Ministro Spadafora prende tempo e dopo l'incontro di oggi con le varie componenti il mondo del calcio, non si sbilancia. Rinvia la decisione ai prossimi giorni -si legge testuale nel comunicato- dopo un ulteriore approfondimento con il ministro della Salute Speranza e i rappresentanti del Comitato Medico-Scientifico. Sul tavolo il dossier della ripresa degli allenamenti. Il problema più grande rispetto ad una ripartenza scritta, almeno per quel che riguarda la serie A, è rappresentata dai tamponi che andrebbero fatti a circa 1.500 persone.
Altro groviglio di fili da sbrogliare è quello sugli stranieri. La maggioranza è ancora all'estero, difficile quindi riaverli in campo il 4 maggio. La Lega di A ha portato conti e road map: al più tardi allenamenti da metà maggio e campionato tra giugno e luglio. Così sarebbe ancora possibile salvare la stagione. Ma il calcio non è solo quello di serie A e su questo si continua a litigare. Il Ministro ha poi interpellato il Coni per chiedere in che modo le federazioni possano applicare i protocolli sanitari necessari per ripartire. Entro il 4 maggio l'Italsport deciderà se, quando e cosa riaprire. Avvantaggiate le discipline che presuppongono allenamenti individuali, ma non riaccendere l'industria calcio rischierebbe di portare uno shock economico difficile da assorbire.