Quasi 5 mila spettatori per una sfida che vale la parte alta della classifica.
Germinale gran tuffo di testa, il numero 11 spallino non trova la porta. Menegatti, rinvio da oratorio, Lapadula lo grazia e gli consente di non trascorrere una delle peggiori domeniche della sua carriera.
Per un quarto d'ora si assiste soltanto a grandi mischie sia da una parte che dall'altra ma manca sempre il guizzo vincente. Landi, va giù in area di rigore, il contatto c'è ma non da indurre Baroni di Firenze in tentazione di fischiare. Lo stesso Landi poco dopo ha invece un calcio di rigore in movimento, l'errore è di quelli pesanti. Non si può dire la stessa cosa di Fioretti che fa tutto bene, la conclusione è violenta ma risulta alta, sarebbe stato un gran goal. Ripresa, il Teramo esce dal guscio Dipaolontonio, si accentra e tira, sempre un problema la mira. Lapadula se lasciato solo può far male anche di testa, la sfera esce di un soffio. La difesa della Spal gli consente anche il secondo tentativo, l'ex San Marino non ne approfitta. Punizione a 2 in area, Giani gran botta, Perrotta non sa nemmeno lui come, aggancia con il corpo e si resta sullo 0 a 0. La squadra di Vivarini spinge non si accontenta del pareggio, seppur su un campo così ostico, c'è anche una traversa in mischia, altre mischie irrisolte la palla non vuol proprio entrare. Il pareggio per quello che si è visto è il risultato più giusto, ma nel calcio contano spesso gli episodi e il Teramo deve ringraziare l'assistente Cinquini che sbandiera un fuorigioco molto più che dubbio a De Cenco che realizza il goal che avrebbe mantenuto la Spal sola in testa alla classifica. Finisce 0 a 0 tra le tante proteste spalline
Lorenzo Giardi
Germinale gran tuffo di testa, il numero 11 spallino non trova la porta. Menegatti, rinvio da oratorio, Lapadula lo grazia e gli consente di non trascorrere una delle peggiori domeniche della sua carriera.
Per un quarto d'ora si assiste soltanto a grandi mischie sia da una parte che dall'altra ma manca sempre il guizzo vincente. Landi, va giù in area di rigore, il contatto c'è ma non da indurre Baroni di Firenze in tentazione di fischiare. Lo stesso Landi poco dopo ha invece un calcio di rigore in movimento, l'errore è di quelli pesanti. Non si può dire la stessa cosa di Fioretti che fa tutto bene, la conclusione è violenta ma risulta alta, sarebbe stato un gran goal. Ripresa, il Teramo esce dal guscio Dipaolontonio, si accentra e tira, sempre un problema la mira. Lapadula se lasciato solo può far male anche di testa, la sfera esce di un soffio. La difesa della Spal gli consente anche il secondo tentativo, l'ex San Marino non ne approfitta. Punizione a 2 in area, Giani gran botta, Perrotta non sa nemmeno lui come, aggancia con il corpo e si resta sullo 0 a 0. La squadra di Vivarini spinge non si accontenta del pareggio, seppur su un campo così ostico, c'è anche una traversa in mischia, altre mischie irrisolte la palla non vuol proprio entrare. Il pareggio per quello che si è visto è il risultato più giusto, ma nel calcio contano spesso gli episodi e il Teramo deve ringraziare l'assistente Cinquini che sbandiera un fuorigioco molto più che dubbio a De Cenco che realizza il goal che avrebbe mantenuto la Spal sola in testa alla classifica. Finisce 0 a 0 tra le tante proteste spalline
Lorenzo Giardi
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