Sulla tavola apparecchiata per la festa di Succi (hat trick dopo due anni tribolati) e per il primo colpo esterno dell'anno, piomba un Falcinelli qualunque, rapace a far secco Belardi in insolita versione gatto di piombo. Finisce 3-3 e non mette sentimenti nel calcio magari si è anche divertito. Soprattutto sponda Lanciano, sotto di due gol e ancora sotto in pieno pienissimo recupero. E mentre Bisoli si gode Defrel devastante punta di raccordo e certifica il ritorno di Succi velenoso in zona gol, sacramenta e non trova il guizzo da tre punti in grado di pitturare una classifica magari stuccata ma che resta grigia e grezza. Figlia di continui recuperi disperati ma anche di salti di qualità mancati. Sembra fuori dal guado, il Cesena, e ci ricasca. Lo dai per morto e invece si agita. Che sia il leit motiv di una stagione definitivamente da spendere a cacciar le streghe? Sospensione d'obbligo. A Lanciano il bianconero è anche progredito, magari ha regalato, ma per la prima volta torna a casa dopo aver dominato in trasferta per larghi tratti, dopo aver dato la sensazione di essere in controllo. In una parola guarito, con un bomber vecchio ma nuovo cui aggrapparsi e quell'aria di primavera gelata dal colpo di tosse spaccapetto che riporta tutto al rigore dell'inverno.
Roberto Chiesa
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