La seconda sconfitta della gestione Conte arriva a San Siro. Nuovamente una milanese ad aggiornare la voce "sconfitte bianconere", questa volta lontano dallo Juventus Stadium dove la formazione di Antonio Conte era imbattuta. Decisivo il rigore trasformato da Robinho alla mezzora, su generosa concessione di Rizzoli che punisce un presunto tocco di braccio da parte di Isla su tentativo aereo di Nocerino. Dagli undici metri il brasiliano - voluto in campo da Allegri - ha perforato Buffon con quello che è poi risultato il gol vittoria. A seguito di un primo tempo incolore, la Vecchia Signora ha messo in campo più verve nella ripresa, rigenerata dagli ingressi di Padoin, Pogba e Giovinco. Ma di fatto le occasioni non ci sono state, se non un tentativo maldestro di Vucinic e una rovesciata di Giovinco.
Meritata o meno, la sconfitta è arrivata, a dimostrazione che questa Juve - specialmente a ridosso degli impegni continentali - non è imbattibile. In particolare la chiave tattica che sembra imbrigliare gli uomini di conte è il tridente offensivo, che costringe la retroguardia bianconera a concedere tanti uno contro uno, oppure abbassare gli esterni che sono i polmoni di questa Juve.
Allegri e Stramaccioni lo hanno capito per primi, forti anche della qualità di cui dispongono là davanti.
Luca Pelliccioni
Meritata o meno, la sconfitta è arrivata, a dimostrazione che questa Juve - specialmente a ridosso degli impegni continentali - non è imbattibile. In particolare la chiave tattica che sembra imbrigliare gli uomini di conte è il tridente offensivo, che costringe la retroguardia bianconera a concedere tanti uno contro uno, oppure abbassare gli esterni che sono i polmoni di questa Juve.
Allegri e Stramaccioni lo hanno capito per primi, forti anche della qualità di cui dispongono là davanti.
Luca Pelliccioni
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