Di fronte ai frastagliati collegamenti con Bruno Pizzul,agli appelli al microfono del capitano Gaetano Scirea, minuto dopo minuto,chiunque fosse quella notte 29 maggio 1985 davanti ad un televisore, cominciò a temere per l'incolumità di quelle anime schiacciate dalla violenza inglese. Il bilancio fu tragico:39 morti e 600 feriti. Ancora oggi a 29 anni di distanza da quella che resta una delle pagine più nere della storia del calcio, ci si chiede se fu giusto giocare quella partita, se fu giusto assegnare quella Coppa. Uno dei pilastri di quella Juventus,il polacco Zibì Boniek,dichiarò che quella partita non si sarebbe mai dovuta giocare,e infatti non ritirò il premio finale. Un altro grande del calcio italiano,il centrocampista campione del Mondo Marco Tardelli si scusò per i festeggiamenti in diretta televisiva. L'attuale Presidente della Uefa Michel Platini, ha sempre ribadito che i giocatori non si resero conto di quello che in realtà stava accadendo.Di quella grande Juve,faceva parte il sammarinese Massimo Bonini,nessuno meglio di lui può dirci cosa realmente accadde la sera del 29 maggio 1985.
Lorenzo Giardi
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