Lo stop dell'Ascoli accende nel Pisa gli occhi della tigre. Quelli che mancano all'arbitro Formato di Benevento protagonista di serata con disastri in serie e danni procurati di qua e di là. Il Cuoio è la prima vittima anche se sarebbe ingeneroso dire che un'altra direzione avrebbe potuto cambiare le cose. Certo dopo mezz'ora non si sarebbe sbloccato il match perché su questa punizione morbida Finocchio tocca come può e il portiere Bacci blocca. Qui è l'assistente tra l'incredulità generale a richiamare l'arbitro per fargli assegnare un gol che non è gol. Il vantaggio toglie i tappi e quando si distendono quelli di Braglia fanno paura, percussione dello scatenato Finocchio murato ad un passo dalla doppietta. Doppietta che arriva in apertura di ripresa e anche qui ci sarebbe da discutere almeno un po'. Duello rusticano Arma-Zanchi e l'arbitro che corre sicuro verso il dischetto. Simile invito è come un marcaschede per il bomber marocchino. Adesso nerazzurri di bianco vestiti sul velluto: bella combinazione volante a propiziare lo 0-3 del talento scuola Parma Gianvito Misuraca. Il match è sepolto, tutto il Cuoio che resta prova almeno a salvare l'onore, ma sono i contropiedi ospiti a creare sempre il presupposto per il poker. C'è invece ancora l'incognita Formato, l'arbitro questa volta punisce col rigore una sacrosanta trattenuta su Konate, avvenuta sacrosantemente fuori area. Dal dischetto il capitano Colombo. L'ultimo errore invece appartiene tutto ai padroni di casa, scellerato pallone perso in uscita e Arma a quel punto è arma letale: al netto delle cose viste e non viste, il risultato è comunque giusto.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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