Under 17: Nigeria campione del mondo

Il mondo del calcio ha conosciuto i suoi campioncini: negli Emirati Arabi Uniti la Nigeria si è laureata campione del mondo, schiantando 3-0 il Messico detentore del titolo iridato.
Ma andiamo per ordine, e partiamo dalla finalina per il gradino più basso del podio, che ha avuto un unico grande protagonista: Valmir Berisha, che con l'hat-trick all'Argentina ha portato la sua Svezia al miglior risultato di sempre, vale a dire il bronzo mondiale. Al 20' gli scandinavi sono già sul 2-0 grazie alla splendida bicicletta di Carlos Strandberg che buca Werner sul primo palo.
Il capocannoniere del torneo torna poi l'étoile del palcoscenico, dimostrando doti non comuni da opportunista nell'insaccare la respinta del legno all'azione dilagante di Engvall.
L'Argentina pare in bambola completa e la fortuna – miscelata alla sconsideratezza di Mohlin – non sorride ai sudamericani. Il gol dell'1-3 firmato Lucio Compagnucci vale mille parole, per meglio descrivere il rapporto dell'albiceleste col gol in questa finalina.
Uscita dagli spogliatoi, l'Argentina va a caccia di rimonta: troverà la disfatta. Al minuto 57 capitan Andersson pennella da sinistra un cross che Berisha impatta alla perfezione, bucando Werner per mettere le mani sul titolo di capocannoniere del torneo con sette centri in altrettante partite.
Ma i trofei importanti, che rimangono e rimarranno negli annali e nella memoria, sono altri: Nigeria e Messico, al Mohammad Bin Zayed Stadium si giocano il titolo di campione del mondo. Messicani che per primi si rendono pericolosi, ma Alampasu risponde presente. Alla prima occasione, le Super Aquile passano: solito contropiede fulmineo, ma a bucare Gudino è il fuoco amico di Aguirre, che nel tentativo di anticipare Yahaya ne fa le veci e sblocca il match.
Non gioca male il Messico, ma gli africani hanno un Alampasu in più. Prima del ritorno negli spogliatoi la Nigeria ha altre tre occasioni nitide per raddoppiare: Iheanacho spedisce sull'esterno dopo aver aggirato Gudino. Non più fortunato Yahaya poco dopo, che trova la traversa a negarli la gioia – questa volta tutta sua. Nemmeno Awoniyi, in bello stile, riesce a depositare il doppio vantaggio alle spalle dell'estremo messicano.
Ma al ritorno in campo Gudino commette un'errore che spacca la sfida a metà: Musa Muhammed tenta la conclusione da posizione impossibile, il portiere centramericano la lascia lì per tap-in di Iheanacho che chiude la contesa. Gli affondi del Messico non portano alla riapertura del match, che capitan Muhammed pensa bene di chiudere definitivamente all'81': punizione splendidamente trasformata sul palo di Gudino, ancora una volta non esente da colpe. La Nigeria può così festeggiare il suo quarto titolo mondiale Under 17: mai nessuno come le Super Aquile, che si confermano una volta di più fucina di giovani fenomeni da esportare in tutto il mondo.

LP

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