CONFERENCE LEAGUE

Anche Mancini spinge La Fiorita

Dal CT azzurro un messaggio al club di Montegiardino

L'ultimo allenamento a Domagnano ieri sera con l'ormai solito giro di tamponi, perché la Conference League è una cosa nuova, ma il calcio pandemico è ancora quella roba lì. Stessi problemi e per fortuna stessi valori. Il gruppo. Difficile da spiegare cosa sia La Fiorita per chi crede al calcio sport come tanti. Basta la cena insieme e uno schermo per seguire insieme la semifinale dell'Europeo. E qui si mischiano considerazioni tecniche e tifo, gira qualche birra che i dirigenti con molto buon senso lasciano passare, e i ragazzi soffrono, seguono, urlano.

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Da squadra. Qualcuno molla perché con supplementari e rigori si fa tardi, ma l'urlo dei reduci a mezzanotte riporta alle notti insonni dai coyote di Bearzot.. Sono passati quasi 40 anni, ma le sensazioni sono le stesse. È lo stesso calcio, la stessa galassia che porta nel cuore della notte dal pullman azzurro il CT Mancini attraverso un messaggio al Team Manager Denis Casadei all'augurio più bello. Per l'Italia è il day after, per La Fiorita è vigilia. Il decimo anno consecutivo in Europa, questa volta in una competizione nuova di zecca. In un'isola arsa dal sole persa -scriveva Lawrence- “..tra Europa e Africa fuori dal tempo...”, dove l'idea di fondo sarebbe quella di lasciare un segno prima di tornare a casa.

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