Guy Christian Ruelle, arbitro mondiale di Judo, ha partecipato alla World Cup ad Oberwart in Austria 11 e 12 Febbraio. Manifestazione alla quale erano presenti 480 atleti di 67 Nazioni dei 5 Continenti. Tutte le migliori Nazioni mondiali e 27 arbitri su tre tatami di gara.
Organizzazione perfetta ma, dato l’elevato numero dei partecipanti, le gare si sono svolte in nove ore per giorno. Ottima esperienza per l’arbitro biancazzurro e buona la valutazione ricevuta alla fine che lo conferma al massimo livello mondiale; tra l’altro Ruelle è stato inserito nel pool di arbitri che hanno arbitrato le finali del primo giorno.
Livello di gara buono e tensione altissima essendo una delle ultime World Cup di qualificazione per le Olimpiadi di Londra: molto tatticismo per la ricerca degli ultimi punti a disposizione.
Nessuna novità tecnica nelle direzioni di gara, si richiedeva agli arbitri molta attenzione per la posta in palio e collaborazione nella terna arbitrale.
Novità per i tecnici: potevano parlare solo durante il mate (combattimento fermo) e non durante il combattimento e dopo il primo richiamo dalla terna o dall’arbitro centrale, al secondo venivano allontanati a bordo tatami. Generalmente i coach si sono attenuti alle nuove disposizioni.
Questa novità, molto educativa, era in via di sperimentazione ma sarebbe auspicabile venisse adottata definitivamente : elevato risulterebbe il grado di responsabilizzazione dell’atleta e il livello di educazione in generale.
Organizzazione perfetta ma, dato l’elevato numero dei partecipanti, le gare si sono svolte in nove ore per giorno. Ottima esperienza per l’arbitro biancazzurro e buona la valutazione ricevuta alla fine che lo conferma al massimo livello mondiale; tra l’altro Ruelle è stato inserito nel pool di arbitri che hanno arbitrato le finali del primo giorno.
Livello di gara buono e tensione altissima essendo una delle ultime World Cup di qualificazione per le Olimpiadi di Londra: molto tatticismo per la ricerca degli ultimi punti a disposizione.
Nessuna novità tecnica nelle direzioni di gara, si richiedeva agli arbitri molta attenzione per la posta in palio e collaborazione nella terna arbitrale.
Novità per i tecnici: potevano parlare solo durante il mate (combattimento fermo) e non durante il combattimento e dopo il primo richiamo dalla terna o dall’arbitro centrale, al secondo venivano allontanati a bordo tatami. Generalmente i coach si sono attenuti alle nuove disposizioni.
Questa novità, molto educativa, era in via di sperimentazione ma sarebbe auspicabile venisse adottata definitivamente : elevato risulterebbe il grado di responsabilizzazione dell’atleta e il livello di educazione in generale.
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