Cassani, il mago dei cambi
Il tecnico del Victor San Marino ha spesso trovato dalla panchina le soluzioni per vincere le partite
L'impressione palpabile è che tutto stia funzionando come un orologio svizzero. Il giovane tecnico biancoazzurro Stefano Cassani, classe 1989, predica calma e non perde mai lucidità e umiltà nei suoi commenti. Anche ieri dopo un derby vinto meritatamente contro la capolista Ravenna, ha esordito: “Mancano 26 punti alla salvezza”. Quello che emerge è che Cassani e il suo staff, hanno la capacità, di far sentire tutti i componenti la rosa fondamentali per il progetto. Chi subentra, rende come, e se non meglio, di chi esce. Spesso e volentieri il tecnico, che ricordiamo il DS Gian Luca Bollini ha avuto il grande merito di notare nel Del Duca Grama, mischia le carte, ma il risultato è sempre il medesimo: il Victor ha un identità a prescindere dagli interpreti.
Ieri, il tecnico del Ravenna, l'esperto Massimo Gadda, è andato in difficoltà sulle palle inattive dove il Victor è devastante, e sulla posizione di Sollaku, i giallorossi non hanno mai trovato le misure all'italo-albanese, udite udite, pescato dalla prima categoria. La sensazione è che questa squadra così compatta, con un portiere affidabilissimo come Pazzini, guidata dall'esperienza di De Queiroz, episodio a parte, ieri, impressionante, la sapienza di capitan Sabba, e le grandi giocate di un centroavanti come Nicholas D'Este letteralmente esploso sotto le tre torri, possa fare un percorso sorprendente mantenendo i piedi ben piantati a terra come predica il proprio condottiero, giovane sì, ma con le idee chiare.
Una grande partita di tutti nessuno escluso, ma in particolare straordinaria per intensità anche quella di Alessandro Tosi. Il difensore della Nazionale sottolinea che l'esperienza accumulata in campo internazionale è propedeutica anche per la squadra di club. "Giocare in Nazionale è un privilegio - sostiene - non torniamo stanchi, ma ulteriormente migliorati e pronti a dare una mano al nostro club". Parole di un giocatore formato, maturo, e pronto per essere un perno sia per Cassani sia per Costantini.
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