Da una parte del campo ci sono tanti scudetti, un po' di Champions, il più scarso che ha vinto l'Europa League e dichiarazioni dei redditi che, sommate, a San Marino farebbero il bilancio dello stato. Dall'altra un gruppo di ragazzi che nonostante i campionati siano finiti continuano ad allenarsi con il più nobile dei motivi. Migliorarsi. E quindi si può migliorare anche nella fiumana di Fiume, magari faticando a prendere sonno ma guardando in faccia chi dice che infondo non ha senso girare per l'Europa a prendere dei gol. Sbucano sempre quando il passivo e' pesante, alzano un po' la voce e poi spariscono fino al 5-0 successivo. Ok stasera sono 10 a contarli tutti e sono tanti. Chi può dire non siano tanti? La Croazia dopo 15 minuti inserisce la modalità Europeo e in pratica fa allenamento contro un avversario che se un demerito ce l'ha e' stato quello di fare solo a tratti quello che indubbiamente sa fare. È bello vedere questi campioni, anche se tirano dritto, anche se potrebbero fermarsi e non lo fanno. Ma non è bello solo per le foto. È bello rubar loro una finta, una giocata, un po' di coraggio. I croati hanno i talenti più belli del mondo, solisti sopraffini storicamente poco vincenti perché mai in grado di diventare squadra. E allora in questo sono anche questi fenomeni che non parlano perché non hanno voglia, che si concedono quando non hanno altro da fare a dover imparare da San Marino cosa vuol dire giocare per la maglia. Tutti in fila dietro un allenatore che ha detto: "Non eravamo noi, chiediamo scusa". Si migliora anche così, con i cazzotti nello stomaco, non stando a casa. Questa è la Nazionale di San Marino. Chi non la condivide, almeno la rispetti.
Roberto Chiesa
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