Domani La Fiorita-Linfield, due dubbi per Berardi

All'andata l'obiettivo – pienamente centrato – della Fiorita era dare un senso a questo match di ritorno, ora non resta che alzare l'asticella. Prima di Belfast il Linfield era uno spauracchio indefinito, adesso invece è una squadra in carne e ossa e fa meno paura. I 90, equilibrati minuti del Windsor Park hanno messo in mostra un avversario solido, che fa di stazza e prestanza fisica le sue armi più affilate ma che brilla poco o niente dal punto di vista tecnico. I favoriti sono loro, dunque, ma giocarsela è d'obbligo. Si parte dall'1-0 Linfield, chi passa si becca niente meno che il Celtic Glasgow.

Due i dubbi di formazione che accompagnano il tecnico Berardi
, intenzionato a confermare almeno 9 degli 11 titolari di Belfast. Il primo, proprio come all'andata, riguarda la fascia destra, dove Zafferani insidia il compagno di nazionale Hirsch. L'altro invece è legato alle condizioni di Brighi, a rischio – come il febbricitante Cangini – a causa di un problema fisico. Berardi conta di recuperare il regista basso del suo 4-1-4-1, ma se così non fosse Tommasi scalerebbe al suo posto e in mediana, con Miglietta, andrebbe Lunadei. L'alternativa è varare un 4-2-3-1, inserendo nel trio dietro a Olcese uno tra Mottola e Ricchiuti, assenti in Irlanda del Nord e oggi velenosissime frecce in più per l'arco gialloblu. Per il resto soliti Vivan in porta, Gasperoni, Olivi, Di Maio e Martini in difesa e, ovviamente, capitan Rinaldi esterno sinistro. Fatte le carte al match non resta che giocarlo, e l'imperativo è credere nell'impresa.

RM

Nel servizio le parole del tecnico della Fiorita Nicola Berardi

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