Europa League, l'Engordany passa 1-0 sulla Fiorita
La decide Sanchez al 31°, match con poche occasioni. Nel finale espulsi Deivis e Vassallo.
Il ritorno dell'Europa League al San Marino Stadium non può certo dirsi uno spettacolo memorabile e per La Fiorita non c'è nemmeno la gioia del risultato. I gialloblu crescono alla distanza ma non trovano gioco, così l'Engordany, che tanto meglio non fa, conquista un 1-0 esterno fondamentale in ottica qualificazione.
L'avvio timido e contratto della Fiorita dà campo agli andorrani, la cui spinta però si esaurisce nella conquista di innumerevoli punizioni infruttuose. E sono proprio i piazzati a deciderla. Coca alza sopra la traversa la capocciata di Di Maio, che sul corner di Amati svetta anticipando pure Castellazzi. E ancora su angolo, stavolta di Spano, arriva la baraonda del gol, tra l'altro di assai dubbia paternità. Ruiz salta – a mano aperta – Vivan sbaglia l'uscita e il pallone sbatte sulla mano di Gasperoni, venendo poi sfiorato da Sanchez e forse anche da Ruiz, che è in fuorigioco. Fallo, autogol, gol e gol irregolare: 4 le opzioni, l'arbitro opta per la rete di Sanchez e convalida, tra le proteste di Vivan.
Per il primo tempo è tutto e la ripresa è pure peggio. Tamburini getta nella mischia Vassallo che si presenta saltando Deivis ed entrando in area, con Miguel Ruiz a rimpallarne l'imbucata. Poi basta, perché La Fiorita cresce, cerca di scardinare la lenta difesa avversaria a suon di lanci ma incappa sempre nella bandierina. L'Engordany invece si barrica e si rende pericolosa solo col solito Sanchez: sul corner di Gomez c'è Gasperoni a chiuderlo all'ultimo, mentre sull'assist di Aguero non ci arriva per poco. I gialloblu ci provano fino in fondo ma senza imbastire nulla e a ravvivare il finale sono due espulsioni. All'85° Deivis perde tempo in rimessa e si becca il giallo, che l'arbitro, dopo averci pensato su, ricorda essere il secondo. 1' scarso di vantaggio numerico e Vassallo rifila una manata a Varela, farsesco nel crollare a terra con tutta calma. Il difensore fa molta scena ma l'espulsione è inevitabile ed è un bel danno, perché in un ritorno ancora aperto ma con obbligo di vittoria Tamburini perde un'importante opzione offensiva.