Federcalcio sugli accordi televisivi

Federcalcio sugli accordi televisivi.
In merito a quanto pubblicato in data 29 giugno 2017 sul proprio portale dalla San Marino RTV, che – nelle parole dell'autore – auspica come “la Federcalcio possa tornare al tavolo delle trattative con San Marino RTV”, si ritiene opportuno specificare un'affermazione che – ai dirigenti della Federazione – è parsa quantomeno impropria. Non esistono infatti – né possono esistere – tavoli di trattativa che vedano la Federcalcio interessata, non essendo la FSGC un soggetto contrattuale. Esistono, semmai, proposte commerciali che prevedano la realizzazione di servizi in cambio di compensi economici. Il calcio, che tende al miglioramento professionale, fa leva in gran parte sulle risorse messe in campo dalle televisioni, le quali – coinvolgendo sponsor in partnership commerciali – finanziano generalmente le proprie produzioni in cambio di servizi pubblicitari resi agli stessi. La San Marino RTV può essere definita a tutti gli effetti un'emittente di Stato, in quanto il nostro Paese sostiene in maniera cospicua l'azienda e per questa ragione, è tenuta a garantire un servizio pubblico in grado di soddisfare le maggiori richieste degli spettatori, quali possono essere – ad esempio – partite di calcio. La Federcalcio, tra gli altri, ha lo scopo di gestire le risorse provenienti dalle organizzazioni internazionali – non certo illimitate – e di ridistribuirle in maniera equa tra i soggetti che organizzano attività relative al calcio sammarinese. Non può per questo permettersi di finanziare un servizio che dovrebbe essere pubblico. Sostenendo costi in modalità a dir poco generose, la Federcalcio è già andata incontro alle esigenze televisive; resta comunque la volontà di sostenere quel tipo di collaborazione, ma nei medesimi termini: mantenendo dunque gli stessi importi corrisposti per le stesse prestazioni erogate. Si deve però registrare come la richiesta di San Marino RTV sia lievitata fino a quasi quintuplicare l'impegno economico della Federcalcio, per un minimo di due anni, raggiungendo così un livello insostenibile per la realtà sammarinese che – se anche volesse accoglierla – dovrebbe contestualmente privare il movimento calcistico di risorse da destinare all'informazione televisiva. Peraltro, la Federazione si sta organizzando per migliorare il proprio servizio di diffusione delle notizie, tendendo ad una maggior efficienza ed efficacia al fine di soddisfare al meglio le richieste dei propri utenti. Le collaborazioni esterne devono dunque necessariamente restare all'interno di parametri che garantiscano il massimo equilibrio economico. Di tali questioni se ne parlerà, comunque, in Consiglio Federale, il luogo preposto per analisi, discussione ed eventuali decisioni relative ad un argomento che interessa da vicino l'intero movimento calcistico

Ufficio stampa
comunicato stampa

Risponde la Direzione Generale Rtv

Prendiamo atto che la Federcalcio non è interessata a un tavolo di trattative con la San Marino Rtv per promuovere il calcio sammarinese in Europa. C'è da dire che lo avevamo peraltro vagamente intuito lo scorso martedì 6 giugno alle ore 17 al Grand Hotel quando dopo tre precedenti incontri fra le rispettive delegazioni per concludere un accordo, la Federcalcio ha cortesemente ma inesorabilmente abbandonato il tavolo, nonostante le concrete aperture da parte della Rtv.
Un tavolo di trattativa è per inciso e che piaccia o no - almeno nella lingua italiana corrente - un luogo dove si valutano "proposte commerciali che prevedano la realizzazione di servizi in cambio di compensi economici" cioè esattamente quello che afferma volere la Federcalcio nel suo comunicato. Se non lo si vuole chiamare "tavolo" lo si chiami pure "sedia", "sgabello" o "tappeto" per noi è uguale, non ci formalizziamo. Che poi la Federcalcio non sia un "soggetto contrattuale" lo apprendiamo oggi e ne faremo sicuro tesoro non appena ci sarà più chiaro il significato di tale affermazione.
La San Marino Rtv è invece senza dubbio, visto il suo statuto, emittente di Stato o più propriamente di servizio pubblico - nel senso più proprio, onorevole e rigoroso del termine cioè di servizio pubblico per l'intera collettività e non a disposizione di una parte o di un'altra. Inoltre, come servizio pubblico, ha avuto ampi riconoscimenti dai maggiori esperti in tutta Europa dove è leader assoluta ad esempio per quanto riguarda la comunicazione sociale.
Essere servizio pubblico però non vuol dire essere la tv della Federcalcio - e le altre Federazioni? - ma nel caso coprire giornalisticamente gli eventi calcistici e non, sempre nel più assoluto rispetto da parte di tutti della autonomia editoriale e giornalistica.
Terreno scivoloso comunque quello delle lezioni gratuite nei campi altrui quindi Rtv si astiene dall'insegnare alla Federcalcio il suo mestiere e gradirebbe fosse fatto altrettanto, pena il rischio di brutte figure sopratutto fra i propri iscritti che le cose le conoscono meglio di quel che si pensi. Sono loro a essere parte della Federcalcio e non certo della Rtv cui, tramite la propria Federazione, dovrebbero rivolgersi, così come avviene negli altri Paesi.
Gli accordi si possono trovare ma occorre volerlo perché il confronto e il dialogo servono a quello, tavolo, sedia o sgabello che sia, sempre che ci si resti seduti sopra e non si vada via dopo mezz'ora. Nessun problema, basta saperlo. Niente polemiche o drammi. San Marino non ne ha proprio bisogno in questi momenti mentre ha grande bisogno di dialogo e di confronto. Auguri sinceri dunque e in piena amicizia, da parte nostra, alla Federcalcio che si sta organizzando in merito alla comunicazione, con personale peraltro che siamo orgogliosi si sia formato presso di noi.
Procederemo su strade diverse, secondo le rispettive responsabilità e competenze, ognuno per sé e, come si dice in questi casi, Dio per tutti.

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