La Fiorita in ritiro a San Gallo fino alla partita di ritorno di domani contro il Vaduz
Quel caldo che tatua addosso le magliette e annebbia vista e pensieri non impedisce una prima considerazione. La Fiorita è un gruppo vero. Un'idea che si fortifica durante le 10 ore di pullman con l'aria condizionata che a stento riesce a farsi sentire e fuori ci sono le fiamma dell'inferno. E' un gruppo perché non solo si viaggia insieme, si fa tutto insieme. Puoi avere appena esordito o chiamarti Adrian Ricchiuti, ma sei solo uno de La Fiorita. Puoi giocare, avere un ruolo, fare il tifo, sei semplicemente uno di loro. Nella buona o nella cattiva sorte, nel silenzio o nel canto di un coro accaldato e generoso che il tecnico Bizzotto fotografa tra il divertito e il preoccupato. Si passano così 10 ore. Con il sorriso. La cena a Bellinzona non porta nemmeno il refolo di vento auspicato, anzi si mangia in un acquario e si sudano le ultime gocce di liquido che il corpo non ha ancora distillato. Quando è notte la squadra arriva a San Gallo, e in lontananza vede il cielo che lampeggia e fa rumore. Magari al risveglio trova un clima più umano. Per il momento sogna una doccia e un letto.
Roberto Chiesa
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