Tre squadre e tre storie, tre presenze sammarinesi in Europa che qualche giorno dopo è già bello ricordare. A cominciare da chi ha giocato la Champions che è un po' il sogno di tutti quelli che cominciano a tirar calci al pallone. E a cominciare quindi dalla Folgore che nonostante prevedibili e atroci sofferenze in Armenia ha costretto il Pyunik a preparare meticolosamente il ritorno. I ragazzi di Berardi hanno stretto i denti e sotto di un gol e di un uomo hanno trovato con Hirsh il gol in grado di trasformare una sconfitta, nella più dolce delle sconfitte. Il 2-1 infatti lasciava addirittura tutto aperto per la gara di ritorno e per una settimana ci hanno pensato eccome i ragazzi all'eventualità del passaggio del turno. Purtroppo la parità rotta dopo soli 6 minuti della partita giocata a Serravalle è stata come l'alba per il sogno sammarinese. Ma nemmeno il raddoppio ha fiaccato nel morale la voglia di andare avanti e trovare con Traini il gol dell'1-2. Minimo scarto all'andata, minimo al ritorno. Gol là e gol qua, giù il cappello davanti alla Folgore.
In Europa League distanze più lunghe da colmare e quindi incolmabili. Per La Fiorita che ha preparato la sfida in un paio di settimane dopo aver mandato tutti al mare e richiamato alle armi i ragazzi per via della ormai arcinota storia. Rinforzati dai lussi Ricchiuti e Tommasi e montegiardinesi hanno giocato una gara coraggiosa all'andata dopo hanno concesso tanto, ma anche contrattaccato e meritato un gol che invece non è arrivato questione di centimetri. La Fiorita che poi si è ripresa tutto nella partita di Vaduz: stesso passivo ma gol, il primo in Europa per il club di Damiano Tommasi che così, classe '74, diventa anche il più vecchio ad aver bollato nella competizione. Anche in Champions il record è italiano, romanista, con Francesco Totti.
Difficile per La Fiorita, impossibile per la Juvenes/Dogana. Il Brondby è squadra storica del calcio danese, dai fratelli Laudrup in poi riserva di caccia della Nazionale. L'andata è davvero una serata interminabile dalla quale Costantini e i suoi escono con 9 gol al passivo e soprattutto la sensazione diffusa fosse davvero difficile fare meglio. Concetto ribaltato al ritorno perchè l'orgoglio di un gruppo che è rimastro lo stesso del campionato ha prodotto il quasi miracolo. Un primo tempo terminato sullo 0-0 è roba da spellarsi le mani dopo la grandinata dell'andata. Nella ripresa il Brondby ne fa appena un paio, proprio il Brondby l'avversario più forte mai capitato ad una squadra del Titano in 15 anni di prefequentazioni di europalla.
Roberto Chiesa
In Europa League distanze più lunghe da colmare e quindi incolmabili. Per La Fiorita che ha preparato la sfida in un paio di settimane dopo aver mandato tutti al mare e richiamato alle armi i ragazzi per via della ormai arcinota storia. Rinforzati dai lussi Ricchiuti e Tommasi e montegiardinesi hanno giocato una gara coraggiosa all'andata dopo hanno concesso tanto, ma anche contrattaccato e meritato un gol che invece non è arrivato questione di centimetri. La Fiorita che poi si è ripresa tutto nella partita di Vaduz: stesso passivo ma gol, il primo in Europa per il club di Damiano Tommasi che così, classe '74, diventa anche il più vecchio ad aver bollato nella competizione. Anche in Champions il record è italiano, romanista, con Francesco Totti.
Difficile per La Fiorita, impossibile per la Juvenes/Dogana. Il Brondby è squadra storica del calcio danese, dai fratelli Laudrup in poi riserva di caccia della Nazionale. L'andata è davvero una serata interminabile dalla quale Costantini e i suoi escono con 9 gol al passivo e soprattutto la sensazione diffusa fosse davvero difficile fare meglio. Concetto ribaltato al ritorno perchè l'orgoglio di un gruppo che è rimastro lo stesso del campionato ha prodotto il quasi miracolo. Un primo tempo terminato sullo 0-0 è roba da spellarsi le mani dopo la grandinata dell'andata. Nella ripresa il Brondby ne fa appena un paio, proprio il Brondby l'avversario più forte mai capitato ad una squadra del Titano in 15 anni di prefequentazioni di europalla.
Roberto Chiesa
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