C'è una sconfitta da riscattare – nella prestazione e nella limitazione degli errori – per la Juvenes/Dogana di Fabrizio Costantini. Il confronto che normalmente avvicenda dilettanti e professionisti – questa volta – ha aperto ancor più la forbice tecnico/tattica: i vice campioni di San Marino hanno pescato nell'urna quella che – ranking UEFA alla mano – è con ogni probabilità la squadra più forte che sia mai passata dal prato di Serravalle nelle ultime 15 estati di Coppe Europee.
L'altra faccia della medaglia che oggi batte su quella del confronto disarmante, è quella della voglia di migliorarsi. Non ha aiutato certo l'aver dovuto snaturare la propria attitudine che – in campo nazionale, a livelli sammarinesi – vuole la Juvenes/Dogana avere spesso e volentieri il pallone tra i piedi e le redini del gioco tra le mani. A questi livelli non è possibile, così che il nobile di San Marino si trasforma nel manovale d'Europa. Come poter uscire con orgoglio da un battaglia persa in partenza?
LP
Nel servizio l'intervista a Riccardo Santini, capitano Juvenes/Dogana.
L'altra faccia della medaglia che oggi batte su quella del confronto disarmante, è quella della voglia di migliorarsi. Non ha aiutato certo l'aver dovuto snaturare la propria attitudine che – in campo nazionale, a livelli sammarinesi – vuole la Juvenes/Dogana avere spesso e volentieri il pallone tra i piedi e le redini del gioco tra le mani. A questi livelli non è possibile, così che il nobile di San Marino si trasforma nel manovale d'Europa. Come poter uscire con orgoglio da un battaglia persa in partenza?
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Nel servizio l'intervista a Riccardo Santini, capitano Juvenes/Dogana.
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