Murata in finale: Juvenes/Dogana battuta tra le proteste
La sfida del Federico Crescentini è elettrica, tesa, combattuta. Nel primo tempo è il Murata a prendere il comando delle operazioni: il tridente Brandino-Angelini-Casadei dà l'idea di poter pungere da un momento all'altro, la Juvenes/Dogana non riesce ad appoggiarsi come vorrebbe su Mariotti ed è costretta nella propria trequarti per buona parte della frazione.
Qualche brivido sporadico dalle parti di Manzaroli – parso insicuro sul fondo scivoloso di Fiorentino – e il primo tempo va in archivio a reti inviolate. Da segnalare le ammonizioni a Santini, Maccagno e Cuttone: diffidati, salteranno l'eventuale finale.
Costantini tocca le corde giuste negli spogliatoi, perché la Juvenes/Dogana che ne esce è una squadra completamente diversa per piglio e proposizione. Ugolini e Santini tornano a spingere sulle fasce di competenza, ma Mariotti non è mai incisivo.
Poco dopo la metà del secondo tempo l'episodio che spezza l'equilibrio, decisivo il fattore Casadei. Mattia chiude su Ugolini; il suo tackle innesca la ripartenza bianconera, con Angelini a far correre Marco Casadei, evanescente fino a quel momento: il suo scatto bruciante promette però di essere decisivo. Merlini stende il bomber stagionale del Murata e Casanova indica deciso il dischetto. Bagli – eccedendo nelle proteste – arriva a contatto col direttore di gara che lo espelle. Nessun provvedimento per l'autore del fallo Merlini. Dal dischetto lo specialista Cuttone è più di una certezza: Murata in vantaggio di un gol e di un uomo.
Costantini rischia tutto affidando il centrocampo a Lorenzo Gasperoni – per distacco il migliore in campo – e lascia alto il tridente. A risultare decisivo – in direzione stavolta opposta – un altro contrasto ai danni di Ugolini: è l'85' quando Maccagno cerca e trova la sponda di Villa, Buscarini anticipa Merlini ma nulla può sul mancino da pochi passi di Mantovani che rimette tutto in discussione. È il gol dell'1-1: si va ai supplementari.
L'episodio decisivo che ha infiammato la contesa mediatica e social è questo: Maccagno scarica e va giù sull'intervento di Sternini. Casanova – posizionato come meglio non si potrebbe – lascia giocare. Sulla ripartenza Brandino scarica su Celli: il pallone, incontrato dall'accorrente Gasperoni, s'infila in buca d'angolo.
Con una buona dose di fortuna e tra le proteste della Juvenes/Dogana, il Murata stacca il biglietto per la finalissima di giovedì, la quarta della sua storia in Coppa Titano. La Folgore – grande favorita – è avvisata: nelle tre disputate, il Murata ha sempre alzato il trofeo.
LP