NAZIONALE

San Marino e quei 30 minuti da far diventare 90

Si sono incontrate e date la mano, in campo e fuori. Per Italia e San Marino è stata la settimana del dialogo, dell'amicizia, dei sorrisi e dei progetti futuri. E per mezz'ora anche di una partita di calcio, prima che una squadra partisse per i suoi obiettivi e l'altra per combattere i limiti. Che sono, dopo qualche anno di lavoro con questo staff, essenzialmente fisici. Perchè la prima mezz'ora, quando le gambe rispondevano, veder giocare i ragazzi di Varrella è stato un piacere e per certi versi anche una sorpresa. Difesa applicata e non fallosa, centrocampo propositivo e attaccanti innescati anche fronte alla porta. Movimenti di squadra, da squadra. Con i limiti che un bacino da cui attingere piuttosto limitato porta con sè, ma con la consapevolezza di avere portato ognuna delle componenti a responsabilizzarsi e a sapere cosa fare.

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Ora, il crollo fisico che ha portato l'Italia a segnare 7 volte può avere tante motivazioni. Siamo a fine stagione, una stagione strana in cui i campionati dove militano i sammarinesi (con qualche eccezione) sono stati a lungo fermi e che il campionato interno pure è ripartito tardi e con poche partite. Lavorare sull'aspetto atletico per allungare quei 30 bellissimi minuti sarà il prossimo gradino da salire, il prossimo step di una squadra giovane e di prospettiva che adesso vede concretamente la possibilità di ridurre il gap con quelle squadre che la precedono del ranking. 

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