In attesa dell'ultima scrematura di Manzaroli, che oggi annuncerà i 23 definitivi depennando l'infortunato Elia Benedettini e altri tre preconvoncati, la Nazionale ha iniziato ad allenarsi in vita del match con la Germania di venerdì.
Un avversario bellissimo e terribile allo stesso tempo, la squadra di Löw. Bellissimo perché ti ritrovi a contendere il pallone a gente che il calcio lo vive al massimo, perché contro hai i campioni del mondo in carica e otto di loro, quella coppa dorata, l'hanno pure sollevata. Terribile per le medesime ragioni osservate dal punto di vista opposto. Perché questi guidano il tuo girone con tre vittorie in tre gare, 8 gol fatti e 0 subiti. E, a proposito di gol, ti viene in mente il 6 settembre 2006. Quando i tedeschi vennero a Serravalle e, freddi come da luogo comune, spinsero al massimo, vincendo 13-0. Peggior sconfitta di sempre per San Marino e scarto più ampio mai registrato in una gara di qualificazione agli Europei.
Una storica, crudele serata, che i sette reduci inseriti tra i convocati di Manzaroli di certo non hanno dimenticato. Soprattutto Aldo Simoncini, ora come allora ultimo baluardo di San Marino. "Rimanemmo in partita fino al 30° - racconta il portiere - ma bastò pochissimo per farci capitolare. L'insegnamento da trarre è che non bisogna mollare mai, anche se poi sappiamo la forza dell'avversario".
Di quella che allora era la primissima Germania di Löw , escluso Löw stesso, non è rimasto nessuno. All'epoca i tedeschi cercavano di uscire da un decennio magro di soddisfazioni, oggi sono un riferimento a livello mondiale. Ma anche per San Marino, di acqua sotto i ponti, ne è passata parecchia. "Troveranno una squadra più preparata, sia atleticamente che tatticamente - assicura Simoncini - adesso abbiamo più personalità e crediamo di più in noi stessi, come dimostrano le ultime partite fuori casa".
RM
Nel servizio l'intervista ad Aldo Simoncini
Un avversario bellissimo e terribile allo stesso tempo, la squadra di Löw. Bellissimo perché ti ritrovi a contendere il pallone a gente che il calcio lo vive al massimo, perché contro hai i campioni del mondo in carica e otto di loro, quella coppa dorata, l'hanno pure sollevata. Terribile per le medesime ragioni osservate dal punto di vista opposto. Perché questi guidano il tuo girone con tre vittorie in tre gare, 8 gol fatti e 0 subiti. E, a proposito di gol, ti viene in mente il 6 settembre 2006. Quando i tedeschi vennero a Serravalle e, freddi come da luogo comune, spinsero al massimo, vincendo 13-0. Peggior sconfitta di sempre per San Marino e scarto più ampio mai registrato in una gara di qualificazione agli Europei.
Una storica, crudele serata, che i sette reduci inseriti tra i convocati di Manzaroli di certo non hanno dimenticato. Soprattutto Aldo Simoncini, ora come allora ultimo baluardo di San Marino. "Rimanemmo in partita fino al 30° - racconta il portiere - ma bastò pochissimo per farci capitolare. L'insegnamento da trarre è che non bisogna mollare mai, anche se poi sappiamo la forza dell'avversario".
Di quella che allora era la primissima Germania di Löw , escluso Löw stesso, non è rimasto nessuno. All'epoca i tedeschi cercavano di uscire da un decennio magro di soddisfazioni, oggi sono un riferimento a livello mondiale. Ma anche per San Marino, di acqua sotto i ponti, ne è passata parecchia. "Troveranno una squadra più preparata, sia atleticamente che tatticamente - assicura Simoncini - adesso abbiamo più personalità e crediamo di più in noi stessi, come dimostrano le ultime partite fuori casa".
RM
Nel servizio l'intervista ad Aldo Simoncini
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