Terremoto in Nazionale: a rischio contributi UEFA e futuro del calcio sammarinese
Dall'altra parte la Federcalcio, che replica duramente. Il Presidente Crescentini definisce assurdo lo sciopero dichiarato dall'Assocalciatori. “La Federazione non ammette ricatti da nessuno, è opportuno – sottolinea Crescentini – l'atteggiamento di chi appena nato pretende di dettar legge”.
Giorgio Crescentini pretende rispetto per la Federazione e per i suoi dirigenti, per tutto quello che è stato fatto negli ultimi 25 anni: “Se questi signori – dice riferendosi agli “oltranzisti” dell'Assocalciatori – vogliono distruggere il calcio sammarinese facciano pure; e se non vogliono andare in Slovenia vorrà dire che ritireremo tutte le squadre dalle competizioni internazionali e le UEFA ci escluderà da tutte le manifestazioni”.
Minaccia credibile, quella del vertice federale, perchè come è scritto nel Regolamento UEFA inerente ad Euro2016, tra gli obblighi delle Federazioni c'è quello di prendere parte fino all'eliminazione a tutte le partite. Ogni Federcalcio è poi responsabile del comportamento di giocatori, ufficiali, membri, tifosi e qualsiasi altra persona che svolga un qualsiasi ruolo per loro conto durante una partita.
Il più interessante degli articoli del Regolamento è il ventisettesimo, che chiama in causa l'Ufficio Disciplinare dell'UEFA nel caso in cui una Federazione si rifiuti di giocare o sia responsabile di un match non disputato in parte o in toto. In tal caso si andrebbe verso la squalifica della Nazionale, l'azzeramento dei punti e l'annullamento dei risultati ottenuti, ivi compreso quello storico 0-0 con l'Estonia che doveva segnare l'inizio e rischia di decretare la fine della Nazionale sammarinese. Il punto di non ritorno è dietro l'angolo: dovesse verificarsi questo scenario – infatti – la Federcalcio perderebbe ogni suo diritto su pagamenti e contributi da parte dell'UEFA.
Non sono previsioni apocalittiche, quelle di Crescentini: o si trova un accordo o il calcio a San Marino – come lo conosciamo – rischia di morire.
Luca Pelliccioni