La Fiorita vale un palo, un gol (buono) anche se non glielo danno, 2 occasioni clamorose e una partita di orgoglio e coraggio in 10 per un'ora a crear problemi ad uno Spartaks che invece applica semplicemente la regola del professionismo. Tra mezzi errori e son tre gol. La Fiorita sa emozionare e far sbroccare ben oltre i 40 gradi e le zanzare della tribuna. Montegiardino c'è, anche a Forlì. Con uno striscione a ringraziare il capitano per la prima volta ex giocatore e incoraggiare la prima da Presidente di Roberto Bollini. L'umidità è tropicale, ma si vede bene quando Olivi prende il tempo e corregge di testa la palla del vantaggio. Palo, questione di centimetri. Di là Aguirre si organizza per il primo squillo che Vivan disinnesca di piede. Il clima è da amore e capoera , invece la partita è vera e anche il ritmo è sostenuto. La Fiorita la gioca alla pari e rischia ancora di passare quando Di Maio apre il piattone che sfocia esattamente a metà tra l'angolino e il piede di Gasperoni. Nè l'uno, nè l'altro. Sempre e solo gialloblu. Rinaldi, barriera. Solo angolo. A metà tempo prima sbavatura e primo gol che arriva con Smith di tacco con la difesa messa male. Aperta la breccia può succedere di tutto anche perchè Righini in pochi minuti da il peggio di sè. Giallo1 e a strettissimo giro di posta giallo2 con prospettiva di fare un'ora in inferiorità numerica. Fiorita è anche compattarsi attorno all'idea di Gianluca Procopio che ordina un 4-4-1 chiedendo agli esterni il sacrificio di scivolare e ai centrocampisti di farsi il mazzo. Se lo fanno, mentre Vivan vola su Vitor Faisca ed è quasi intervallo, ma quasi perchè all'ultimo secondo dell'atto primo Aguirre raddoppia, solo davanti al Vivan che non riesce a buttarla fuori. La butta dentro anche La Fiorita che lo meriterebbe eccome all'alba del secondo tempo. Si alza un bandierina a fermare l'ottimo Rinaldi che invece è partito in linea con l'ultimo centrale lettone. E' una beffa e va beh. Di là altro errore e altro gol e adesso 0-3 è davvero inaccettabile per una partita sempre rigorosamente alla pari. Montegiardino cresce e di essere in 10 non si ricorda. Rinaldi corre avanti e indietro e Tommasi è addirittura impressionante per quantità e qualità di giocate. Procopio chiama forze presche con Pancotti, Mottola e Guidi. L'inesauribile Rinaldi ci prova col sinistro. E poi Guidi, prima rimpallato, prova a regalarsi un finale alla Quagliarella. Applausi sudati, gli ultimi di un'estate infinita con l'idea di riprovarci perchè ogni anno si dice che finisce un ciclo e poi non finisce mai.
Roberto Chiesa
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy