Tre Penne: un'altra pagina di storia, ora l'immortalità
L'impatto coi campioni del Galles è più che buono, quello col clima spiazzante: 10 gradi e pioggia battente da due ore prima dell'incontro.
Dopo un paio di discese infruttuose, il TNS passa sulla splendida combinazione – tutta di prima – che porta Spender a crossare dal fondo per Quigley, sontuoso nel girare sul palo lungo, al volo di destro, il vantaggio interno.
Adesso grandinano gol – pensi. La smentita è invece dietro l'angolo: Gai si porta a casa un corner che i biancazzurri decidono di battere corto, facendo muovere la difesa gallese prima di cercare il cuore dell'area di rigore, dove Stefano Fraternali – all'esordio assoluto con la sua nuova maglia – impiega 16 minuti appena per entrare nella storia del calcio sammarinese, via Champions League.
Il Park Hall è ammutolito, gli uomini di Harrison per un attimo bloccati. Un attimo, appunto. Il TNS riprende a martellare: Quigley già al 23' ha la palla del nuovo vantaggio, ma spara incredibilmente a lato. Tre minuti più tardi finisce la partita di Matteo Valli: il capitano – uscito in barella – lascia per un problema al polpaccio.
L'ingresso di Palazzi non sconvolge lo scacchiere tattico di Protti, che regge l'urto fino al 40', quando Mullan riporta avanti i campioni del Galles: fa tutto Quigley, che si scopre fine assist man, fornendo all'esterno un pallone solo da appoggiare in rete.
Il numero 23 chiude anche la carrellata di highlights del primo tempo con un destro dal limite su cui Migani risponde presente.
Nella ripresa il TNS tenta di chiuderla il più in fretta possibile, ma il pacchetto arretrato del Tre Penne regge alla grande: quando si può, si saggiano anche i riflessi di Harrison, atteso da un secondo tempo di ordinaria amministrazione.
L'uomo in più fronte gallese è certo Mullan, che impegna a ripetizione Merendino e Migani. L'ex portiere del San Marino inizia il suo show al 52' con un'uscita provvidenziale su Quigley che non trova il tempo della battuta. Due minuti più tardi un errato anticipo spalanca la via della porta al solito Quigley, che non trova la porta con l'esterno.
Dove non arriva il fiato, dove non arrivano le gambe, arriva il cuore: Palazzi potrebbe addirittura ribaltare il risultato quando il dialogo Gai-Patregnani – due che parlano la stessa lingua calcistica e riconfermati in biancazzurro l'anno prossimo – porta al lancio per l'esterno della nazionale che, domata la palla, trova lo spazio per un mancino sballato.
Il finale è tutto o quasi gallese: Migani deve allungarsi per togliere dal sette l'incornata di Edwards sugli sviluppi di un calcio d'angolo, mentre un minuto più tardi il pericolo arriva dal polacco Cieslewicz, uscito dall'anonimato per entrare nel tabellino: Migani non è però di questo avviso.
C'è anche modo di riprovarci, per il Tre Penne, quando il pallone recuperato da Palazzi al limite dell'area schiude ad un contropiede quattro contro due che ci fosse stato un'ora prima non si sarebbe risolto in una generosa cavalcata ed un traversone dalla trequarti.
Dopo 96 minuti di passione, il Tre Penne esce sconfitto di misura dal Park Hall di Oswestry, che applaude gli uomini di Protti, che già dal triplice fischio cullavano un sogno che si chiama passaggio del turno. E cosa c'è di più bello che perdere il sonno per un nodo che ti stringe forte alla gola, immaginando come poter realizzare quella che sarebbe l'impresa più grande nella storia del calcio sammarinese? Probabilmente nulla, se non appunto farcela. E a San Marino, ad oggi, solo il Tre Penne è riuscito a vincere in Europa. Bissare significa immortalità.
da Oswestry (Galles),
Luca Pelliccioni