Tre Penne, rinascita completata: è 4° scudetto
La Fiorita comanda fino al 93°, salvo poi arrendersi 3-1 ai supplementari
Dalla caduta nel Q2 al 4° scudetto, il Tre Penne completa la sua rinascita da film in una finale che è un remake, al contrario, di quella del 2017. 3-1 a una Fiorita che al 90° sta coronando un campionato perfetto, salvo poi sciogliersi tra recupero e supplementari. È lì che si compie il capolavoro di Ceci, che a dicembre ha preso la guida di un gruppo in difficoltà e l'ha condotto fino al titolo, eliminando tutte le avversarie più quotate. Folgore, Tre Fiori e ora Fiorita, stesa dalle invenzioni di un Ceccaroli sorprendentemente in panca fin quasi alla fine.
Le scelte iniziali di Ceci sono comunque supportate da una mezzora nella quale il Tre Penne controlla e, sulle fasce, sfonda quando vuole. Angelini ricicla di tacco una palla sporca, Gai è libero sull'uscio ma sulla sua bordata Vivan e Gasperoni fanno il miracolo in società. Stesso copione, sempre per Gai, sull'asse Ura-Palazzi, qui è Olivi a rimpallare. Tocca di nuovo a Vivan invece quando Palazzi elude Gasperoni su lancione di Fraternali e scarica sul primo palo.
Sin lì La Fiorita sta tutta in una fiammata di Amati, che passa tra Chiaruzzi e Genestreti salvo poi tirare a salve, ma prima del riposo colpisce: Loiodice si vede regalar palla davanti alla sua area, s'accorge che Città è sbilanciata e va in verticale per la fuga solitaria di Rinaldi, che a tu per tu con Migani offre a Chiurato il gol del vantaggio. E dopo il riposo sempre Rinaldi stacca Genestreti, s'allarga e incrocia rasoterra, col palo a negargli il colpo di grazia. Qui però Montegiardino si ferma e cerca di addormentarla, cosa che le riesce quasi fino in fondo.
Il risveglio del Tre Penne inizia allo scadere con una punizione di Gai inzuccata appena a lato da Angelini e si concretizza al 93° su una magata di Ceccaroli, entrato dopo il ko di Ura: contrasto vinto con Rinaldi, tunnel a Gasperoni e assist col pennello per l'incrociata di testa di Fraternali. Pari e supplementari, aperti dalla smanacciata di Migani su Amati che carambola su Rinaldi ed esce di niente. Di là invece cross di Marigliano per Angelini, Gasperoni anticipa e Vivan deve sventare l'autogol. Invano: sul seguente corner di Gai, Angelini si fionda sul primo palo e la incorna per il ribaltone, con la sponda del legno opposto. Gran gol e gran sciocchezza, perché nell'esultare ricorda di essere ammonito solo dopo aver tolto la maglia. Rosso e Fiorita che manda avanti pure gli stopper, ma che anche con l'uomo in più non ne ha più. E allora, sul rinvio di Migani, ancora Ceccaroli fila via ad Amati e punta Vivan, che ne respinge il pallonetto ma infine capitola sulla schiacciata di destro di Marigliano, arrivato a rimorchio per dare il via alla festa.