E’ Tre Penne. Ed è per la prima volta. Forse nella finale meno brillante, probabilmente nella partita meno spettacolare. Ma per la squadra di Stefano Ceci la cosa più importante è che il 29 maggio resterà per sempre nella storia della società biancazzurra. Il primo scudetto arriva alla terza finale consecutiva, contro un avversario tosto, una Libertas quadrata, imbattuta nei play off. Grande equilibrio nella prima parte di sfida. Servirebbe un colpo di genio per sbloccare la finale. Lo trova Morelli al 40’. Punizione perfetta destinazione incrocio dei pali. Macaluso è grande nella deviazione in corner. Dall’angolo ancora Morelli, direttamente in porta, un po’ la mano di Macaluso, un pò la traversa e il Tre Penne si rifugia di nuovo in angolo. Stesso minuto stesso giocatore, questa volta di testa, la palla è sul fondo. Il primo tempo è tutto qui. Nella ripresa cambia la partita. Zennaro è velocissimo sulla palla lunga, l’esperienza di D’Orsi e la fatica fanno il resto: conclusione debole. Botta e risposta tra il 15’ e il 16’. Prima De Luigi si fa largo tra le maglie del Tre Penne e spara a lato, poi lo scambio Chiaruzzi Pigneri portano il centrocampista alla conclusione in scivolata neutralizzata da Aldo Simoncini. Il gol che decide sfida e scudetto arriva al 33’ con Matteo Valli. La palla finisce sui piedi del giocatore del Tre Penne, controllo e tiro di sinistro che batte Simoncini. La Libertas non ci sta. La squadra di Ceccoli ha carattere e determinazione per provarci fino alla fine. Facondini ci prova dal limite, la palla scende troppo tardi e si spegne sul fondo. Il Tre Penne si difende, i quattro minuti di recupero non servono per cambiare il risultato, la squadra di Stefano Ceci vince il primo scudetto e prepara il visto per la Champions League. Per la Libertas l’onore delle armi e l’Europa League.
Elia Gorini
Elia Gorini
Riproduzione riservata ©