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Una cattedrale nel deserto

Negli ultimi 5 mesi, una sola partita al "San Marino Stadium" e molte squadre sono costrette ad allenarsi fuori territorio

di Palmiro Faetanini
6 feb 2023

Le recenti polemiche sullo stadio di Acquaviva stanno facendo emergere un problema ben più grave, quello della gestione dei campi da calcio. Diversi impianti a San Marino non sono agibili per svariati motivi. A Montegiardino sono crollati gli spogliatoi e la struttura ha bisogno di interventi significativi per poter tornare disponibile. Quegli stessi spogliatoi che a Borgo Maggiore sono abbandonati da anni e il campo più antico della Repubblica, viene utilizzato solo da gruppi di amici con la passione per il calcio. Serravalle B è un cantiere aperto e lo sarà ancora, chissà per quanto tempo. La situazione insomma sta diventando drammatica. La neve ha reso inagibili i campi di Montecchio e Fiorentino e tutta l'attività calcistica, compresa quella giovanile, è concentrata su tre impianti, Acquaviva, Dogana e Domagnano.

Allora la domanda nasce spontanea. Che fine ha fatto lo stadio di Serravalle? Negli ultimi 5 mesi si è giocata un sola partita, l'amichevole tra San Marino e Albania Under 21. E pensare che negli anni 90, su quel campo in erba naturale, si giocava praticamente tutte le domeniche. Ci giocava il San Marino, che era la squadra più importante e ci giocava la Juvenes, che era la squadra del castello di Serravalle. Ora che sono stati investiti centinaia di migliaia di euro per un terreno misto-sintetico, non si gioca praticamente mai. La Federcalcio si è avvalsa anche di un agronomo per mantenere il campo in perfette condizioni per le partite delle Nazionali. La soluzione più semplice, deve aver pensato l'esperto in agraria, è quella di non permettere a nessuno di utilizzare l'impianto. Una sorta di cattedrale nel deserto, costata milioni di euro e riservata solo a pochi eventi internazionali. Tutto questo mentre molte squadre del campionato sammarinese sono costrette ad allenarsi fuori territorio. La realtà è che i campi sono stati fatti per giocare, almeno una volta ogni 15 giorni. Forse qualcuno dovrebbe dirlo anche all'agronomo. 





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