FINALE DI COPPA

Virtus e La Fiorita si giocano la Coppa Titano

Le due squadre si sono contese lo scudetto fino all'ultimo ma arrivano all'appuntamento con umori opposti: i neroverdi per completare la stagione perfetta, i gialloblu per salvarla.

Dopo essersi contese il campionato fino all'ultimo istante, Virtus e La Fiorita ora si giocano la Coppa Titano: l'appuntamento è per domani, ore 20:45, al San Marino Stadium, con diretta su San Marino RTV. Il terzo incrocio stagionale – dopo due successi di misura neroverdi – tra due squadre opposte, nello stato d'animo attuale: leggero quello di un'Acquaviva comunque trionfante, pesante quello di una Montegiardino all'ultima spiaggia per evitare il fallimento.

La Virtus detiene tutti i trofei del calcio sammarinese e dopo Supercoppa e scudetto punta la stagione perfetta: sin qui riuscita solo a Domagnano ('01-'02), Pennarossa ('03-'04), Murata ('06-'07) e Folgore ('14-15, ma con solo due titoli prima di fare tripletta nell'anno solare). L'incognita è il mese di stop dall'ultima gara giocata: un dettaglio che l'anno scorso prese in castagna il Tre Penne proprio a vantaggio della Virtus, sicuramente più in guardia visto il precedente. Ai neroverdi mancherà Gori, squalificato.

Amati – che non è al meglio ma stringe i denti – Grassi e Niang sono, con Olcese e Ambrosini, i recuperi in casa La Fiorita. Tormentata dagli infortuni per tutta la stagione e finita, dopo aver perso lo scudetto sul traguardo, in un buco nero. In riserva e a ranghi ridotti, ai playoff è scivolata precocemente nella semifinale col Murata e ora è a un bivio: l'accoppiata Coppa Titano-Conference League salverebbe il tutto; un ko – e l'esclusione dalle coppe europee dopo 12 qualificazioni in fila – sarebbe un tonfo clamoroso, considerando ambizioni e ingenti investimenti di partenza.

Manfredini ha spiazzato la squadra annunciando l'addio già in settimana: un titolo, e sarebbe il primo per lui in gialloblu, salverebbe anche il suo anno e mezzo di gestione, ma come sottolineato in conferenza non avrebbe comunque risolto divergenze interne ormai non sanabili. Dunque meglio lasciarsi, con l'obiettivo di farlo col sorriso ed evitando che sia stato tutto vano.

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