All'ultima sirena il tabellone recita Vytis-Murata 4-1, eppure i più contenti sembrano, e forse sono, i bianconeri. E ha tutto un senso, considerando le premesse: i lituani sono padroni di casa, sono molto brasiliani e ne hanno appena dati 12 al Reading, tanti quanti ne ha presi al'’esordio la squadra di Capriotti. Passivo ridotto grazie a una fase difensiva granitica e corale in ambedue i tempi, il secondo dei quali chiuso addirittura col parziale di 1-1.
Ma già nel primo il Vytis rimbalza contro un quintetto che difende in blocco, impedendogli gli uno contro uno – la specialità di casa – e rimpallandone ogni tiro. In questo la lode va al portiere di scorta Angelo Casadei, pochissime presenze in carriera – non solo in Europa – e tranquillità di chi c'è sempre stato. Sostituisce un totem come Protti e lo fa alla grande, tenendo un ritmo di parate decisive degno del compagno.
Per contro c’è un Vytis che fatica e s’infuria: Pikalov alterna in continuazione il primo e il secondo blocco di giocatori di movimento, mentre il portiere Olinha sale spesso e volentieri fino alla trequarti. L’embargo dura 11’26”, dopodiché Ericson Santos, il più temuto dei verdeoro baltici, decide che è ora di finirla. Palla recuperata dopo un suo tiro rimpallato e sassata dritta in rete per sbloccarla, percussione dalla fascia al centro e altra staffilata in rete per il raddoppio. Il tutto all'interno di 5’ nei quali ci sono anche i pali di Jeremejev e Sandrinho e il tris di Rafa, salito indisturbato e primo in grado di prendere di sorpresa Casadei.
Al cambio di campo invece il copione è inverso, col Vytis che passa subito ma poi non passa più. Ericson Santos calcia da posizione defilata e stavolta Casadei s’inceppa, la palla gli scivola via ed è tripletta. Un’incertezza che comunque non la condiziona, infatti torna saracinesca. Come lui tutto il Murata resta sul pezzo, e cresce. Numero in mezzo a tre di Bucci e palla per Felici, fermato dall’uscita di Olinha. Olinha che poi, quando Busignani lancia di scavetto per Mattioli, esce a mani aperte fuori area. Come Protti con l’Hovocubo, qui però anziché il rosso c’è il giallo, un regalo ai padroni di casa in vista della sfida per il primato. L’intero Murata esplode di rabbia, tanto che Daniele Albani viene allontanato dalla panchina.
Rabbia di lì a poco sostituita dalla gioia: rimessa di Mattioli, siluro di Busignani e anche stavolta non si va in bianco. L’indiavolato Mattioli ci prova ancora da solista, palla alta e poi sirena. Il Murata si esalta ed esulta, e il ko e l’eliminazione ormai certa pesano meno di zero.
Dall'inviato in Lituania,
Riccardo Marchetti
Ma già nel primo il Vytis rimbalza contro un quintetto che difende in blocco, impedendogli gli uno contro uno – la specialità di casa – e rimpallandone ogni tiro. In questo la lode va al portiere di scorta Angelo Casadei, pochissime presenze in carriera – non solo in Europa – e tranquillità di chi c'è sempre stato. Sostituisce un totem come Protti e lo fa alla grande, tenendo un ritmo di parate decisive degno del compagno.
Per contro c’è un Vytis che fatica e s’infuria: Pikalov alterna in continuazione il primo e il secondo blocco di giocatori di movimento, mentre il portiere Olinha sale spesso e volentieri fino alla trequarti. L’embargo dura 11’26”, dopodiché Ericson Santos, il più temuto dei verdeoro baltici, decide che è ora di finirla. Palla recuperata dopo un suo tiro rimpallato e sassata dritta in rete per sbloccarla, percussione dalla fascia al centro e altra staffilata in rete per il raddoppio. Il tutto all'interno di 5’ nei quali ci sono anche i pali di Jeremejev e Sandrinho e il tris di Rafa, salito indisturbato e primo in grado di prendere di sorpresa Casadei.
Al cambio di campo invece il copione è inverso, col Vytis che passa subito ma poi non passa più. Ericson Santos calcia da posizione defilata e stavolta Casadei s’inceppa, la palla gli scivola via ed è tripletta. Un’incertezza che comunque non la condiziona, infatti torna saracinesca. Come lui tutto il Murata resta sul pezzo, e cresce. Numero in mezzo a tre di Bucci e palla per Felici, fermato dall’uscita di Olinha. Olinha che poi, quando Busignani lancia di scavetto per Mattioli, esce a mani aperte fuori area. Come Protti con l’Hovocubo, qui però anziché il rosso c’è il giallo, un regalo ai padroni di casa in vista della sfida per il primato. L’intero Murata esplode di rabbia, tanto che Daniele Albani viene allontanato dalla panchina.
Rabbia di lì a poco sostituita dalla gioia: rimessa di Mattioli, siluro di Busignani e anche stavolta non si va in bianco. L’indiavolato Mattioli ci prova ancora da solista, palla alta e poi sirena. Il Murata si esalta ed esulta, e il ko e l’eliminazione ormai certa pesano meno di zero.
Dall'inviato in Lituania,
Riccardo Marchetti
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