E’ rientrata sul Titano già da qualche giorno la delegazione del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese che ha preso parte al Fstival Olimpico della Gioventù Europea, andato in scena dal 9 al 15 febbraio a Sarajevo. A rappresentare il Titano, tre giovani atleti: Matteo Gatti, Alberto Tamagnini e Anna Torsani.A tirare le somme della spedizione sono il tecnico Mattia Gianessi e il capo missione Gianluca Gatti.
“I tre atleti si sono impegnati molto, sin da inizio stagione – commenta il tecnico -. Hanno affrontato la competizione con lo stesso spirito, anche se hanno pagato un po’ di tensione iniziale. Avrebbero potuto viverla più serenamente, ma sentivano molto la responsabilità di partecipare ad una competizione così importante in rappresentanza del loro Paese. Tensione a parte, hanno affrontato le gare con la giusta testa, considerando anche sono abbastanza giovani e meno avvezzi di altri a questo tipo di palcoscenici. Siamo soddisfatti, è un’esperienza che sicuramente li ha fatti crescere. Ora vogliamo chiudere la stagione cercando di portare a casa ancora qualche miglioramento”.
Le quattro giornate di gara sono state pesantemente condizionate dalle condizioni climatiche.
“E’ vero che le condizioni valgono per tutti – spiega il tecnico -, però chi parte davanti soffre sicuramente un po’ meno il deterioramento della pista o il fatto di non dover aspettare sotto la neve, la pioggia o il freddo. Partire con un pettorale alto, in condizioni difficili, è diverso dal partire per primi. Il problema grosso, inoltre, è stato il fatto che non c’erano le condizioni per fare allenare e scaldare i ragazzi nelle piste intorno e l’attesa è diventata abbastanza snervante. Nonostante questo gli atleti hanno affrontato le gare con un certo coraggio. Sbagliare, in quelle condizioni, è facile; l’importante era partire decisi e aggredire la gara e, in generale, ci sono riusciti”.
“Il bilancio finale è molto positivo - aggiunge il capo missione Gianluca Gatti -, nonostante i primi due giorni di gara complicati. I risultati nel gigante sono stati soddisfacenti da parte di tutti e tre; Tamagnini, il più giovane, è un po’ più indietro come tempi, ma è l’unico ad aver portato a termine entrambe le gare e questo gli fa onore. Abbiamo gareggiato in condizioni al limite, non solo dal punto di vista del meteo. La neve era abbastanza marcia e, partendo tra gli ultimi, i nostri ragazzi si sono trovati piste molto segnate, che hanno un po’condizionato le loro gare. Un altro handicap grosso è rappresentato dal fatto che non ci siamo potuti allenare prima delle gare e fare il riscaldamento pre-gara. Non c’erano infatti le condizioni per poter sciare in campo libero e per poter tracciare. Questo ha rappresentato un handicap soprattutto per noi, perché siamo una delle poche squadre che durante l’anno riesce ad allenarsi pochissimo. Tutto quello che viene fatto prima della gara, per noi, è oro; ma in queste condizioni i ragazzi potevano fare solo una ricognizione e aspettavano poi il proprio turno nei punti di ristoro. Questo è l’unico rammarico, con condizioni più favorevoli avremmo fatto sicuramente meglio, senza dimenticare che le uniche due uscite sono avvenute nella seconda parte di gara della seconda manche. Nonostante questo sono contentissimo, sia dal punto di vista dei risultati, sia dal punto di vista del comportamento e dell’atteggiamento dei ragazzi e del rapporto che hanno instaurato con me e l’allenatore. Siamo stati una squadra a tutti gli effetti. Sono molto contento – conclude Gatti – di aver accompagnato per la prima volta tre atleti, perché questo ha permesso ai ragazzi di vivere l’esperienza come squadra e di poter crescere”.
“I tre atleti si sono impegnati molto, sin da inizio stagione – commenta il tecnico -. Hanno affrontato la competizione con lo stesso spirito, anche se hanno pagato un po’ di tensione iniziale. Avrebbero potuto viverla più serenamente, ma sentivano molto la responsabilità di partecipare ad una competizione così importante in rappresentanza del loro Paese. Tensione a parte, hanno affrontato le gare con la giusta testa, considerando anche sono abbastanza giovani e meno avvezzi di altri a questo tipo di palcoscenici. Siamo soddisfatti, è un’esperienza che sicuramente li ha fatti crescere. Ora vogliamo chiudere la stagione cercando di portare a casa ancora qualche miglioramento”.
Le quattro giornate di gara sono state pesantemente condizionate dalle condizioni climatiche.
“E’ vero che le condizioni valgono per tutti – spiega il tecnico -, però chi parte davanti soffre sicuramente un po’ meno il deterioramento della pista o il fatto di non dover aspettare sotto la neve, la pioggia o il freddo. Partire con un pettorale alto, in condizioni difficili, è diverso dal partire per primi. Il problema grosso, inoltre, è stato il fatto che non c’erano le condizioni per fare allenare e scaldare i ragazzi nelle piste intorno e l’attesa è diventata abbastanza snervante. Nonostante questo gli atleti hanno affrontato le gare con un certo coraggio. Sbagliare, in quelle condizioni, è facile; l’importante era partire decisi e aggredire la gara e, in generale, ci sono riusciti”.
“Il bilancio finale è molto positivo - aggiunge il capo missione Gianluca Gatti -, nonostante i primi due giorni di gara complicati. I risultati nel gigante sono stati soddisfacenti da parte di tutti e tre; Tamagnini, il più giovane, è un po’ più indietro come tempi, ma è l’unico ad aver portato a termine entrambe le gare e questo gli fa onore. Abbiamo gareggiato in condizioni al limite, non solo dal punto di vista del meteo. La neve era abbastanza marcia e, partendo tra gli ultimi, i nostri ragazzi si sono trovati piste molto segnate, che hanno un po’condizionato le loro gare. Un altro handicap grosso è rappresentato dal fatto che non ci siamo potuti allenare prima delle gare e fare il riscaldamento pre-gara. Non c’erano infatti le condizioni per poter sciare in campo libero e per poter tracciare. Questo ha rappresentato un handicap soprattutto per noi, perché siamo una delle poche squadre che durante l’anno riesce ad allenarsi pochissimo. Tutto quello che viene fatto prima della gara, per noi, è oro; ma in queste condizioni i ragazzi potevano fare solo una ricognizione e aspettavano poi il proprio turno nei punti di ristoro. Questo è l’unico rammarico, con condizioni più favorevoli avremmo fatto sicuramente meglio, senza dimenticare che le uniche due uscite sono avvenute nella seconda parte di gara della seconda manche. Nonostante questo sono contentissimo, sia dal punto di vista dei risultati, sia dal punto di vista del comportamento e dell’atteggiamento dei ragazzi e del rapporto che hanno instaurato con me e l’allenatore. Siamo stati una squadra a tutti gli effetti. Sono molto contento – conclude Gatti – di aver accompagnato per la prima volta tre atleti, perché questo ha permesso ai ragazzi di vivere l’esperienza come squadra e di poter crescere”.
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