Alex Zanardi a Misano per il DTM: per la prima volta guiderà senza protesi
Uno di questi vantaggi riguarda l'uscita dalla vettura: per ragioni di sicurezza, la DTM richiede ai piloti di essere in grado di lasciare il mezzo in 5”, cosa che per Zanardi, senza protesi, è un gioco da ragazzi. "Con le protesi addosso ero, passami il termine, handicappato rispetto a un pilota normale - scherza lui - senza le protesi credo di avere addirittura un vantaggio, perché sono veramente un gatto, mi basta slacciare le cinture e sono fuori in un attimo. Almeno la gara di velocità di uscita dalla macchina potrei anche pensare di vincerla".
Difficile – se non impossibile – invece vincere la gara vera e propria, perché il DTM è un campionato duro e di alto livello. Motivo per cui, per Zanardi, l'obiettivo del weekend sarà lasciare qualcuno, come dice lui, tra sé e la safety car. "Non sarà facile - conferma Alex - arrivare in treno in corsa - è la terzultima tappa, ndr - è sempre dura, farlo a 50 anni suonati, coi miei problemi personali, nel campionato che probabilmente è il più competitivo nel panorama del motorsport sembra una mission impossible. Cercherò di fare il mio, ho guidato la macchina, mi sono divertito ed è questa la cosa principale. Farò il mio lavoro onestamente e al meglio delle mie capacità, poi vada come vada".
RM
Nel servizio l'intervista ad Alex Zanardi.