Dakar 2024 al via: venerdì il prologo ad AlUla

Tutto pronto per l'edizione numero 46 del rally raid più importante al mondo: tanti i protagonisti attesi, tra auto e moto. Caccia, ovviamente, all'argentino Kevin Benavides e il qatariota Nasser Al-Attiyah.

Dakar 2024 al via: venerdì il prologo ad AlUla.

Il prologo ad AlUla, l'arrivo a Yanbu sul Mar Rosso. Nel mezzo 7891km – di cui 4727 di speciali cronometrate – per attraversare due volte, andata e ritorno, l'Arabia Saudita. E' tutto pronto per l'edizione numero 46 della Dakar, il rally raid più importante al mondo. Una corsa nata 46 anni fa dall'idea di Thierry Sabine che, dopo essersi perso nel deserto del Ténéré, decise di organizzare nel 1978 la storica Parigi-Dakar. Che, dopo le esperienze in Africa e Sudamerica, si è spostata dal 2020 in Medio Oriente. E che mai come quest'anno si preannuncia aperto ed incerto: tra le moto è aperta la caccia all'argentino Kevin Benavides - vincitore della scorsa edizione - tra le auto il principe qatariota Nasser Al-Attiyah ha cambiato scuderia, passando da Toyota a Prodrive con il buggy Hunter, che sarà anche del 9 volte campione del mondo WRC Sebastien Loeb.

Grande attesa per Audi, chiamata a vincere. Il parterre piloti è di tutto rispetto: c'è “Mr.Dakar” Stephane Peterhansel – che nella sua carriera ne ha vinte addirittura 14 – poi Carlos Sainz (3 Dakar e 2 Mondiali Rally) e Mattias Ekstrom. La Toyota, come detto, ha perso il campione in carica e ha riposto tutte le sue speranze sulla giovane promessa Seth Quintero, 21enne americano. Con lui anche De Villiers, Al Rajhi e Lucas Moraes, 3° al traguardo nel 2023 e sorpresa dello scorso anno. Sogna anche l'Italia (30 in gara) soprattutto con Eugenio Amos, fresco vincitore dell'African Safari Rally. Alla terza partecipazione, guiderà la Toyota del team Overdrive.

137 moto – da citare anche i “soliti” Toby Price, Sam Sunderland e Adrien Van Beveren - 153 auto, 46 camion, 10 quad, 80 veicoli classici e 10 della nuova categoria Dakar Future: tutti pronti ad affrontare alcuni tra i terreni più inospitali al mondo. La tappa più lunga è la settima – dopo il giorno di riposo – mentre dall'11 al 12 gennaio è in programma un inedito stage da 48 ore con partenza e arrivo a Shubaytah. La regola è che alle 16, ovunque i piloti si trovino, dovranno fermarsi nei bivacchi per poi ripartire alle 7 del giorno dopo. La Dakar che avanza, ma che guarda anche alla tradizione...

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