Dakar, tappa 7: Moraes vince e Al-Rahji si avvicina a Lategnan, "manita" per Sanders
Lucas Moraes conquista la settima tappa della Dakar tra le auto regalando l'ennesimo successo a Toyota. Nelle moto continua il dominio di Daniel Sanders su KTM: alle sue spalle il rookie Canet e lo spagnolo Schareina, primo inseguitore.
Tra le auto, continua ad esserci una costante in questa Dakar: il successo di Toyota. Ennesima vittoria di tappa per la casa giapponese che questa volta si impone con Lucas Moraes. Il brasiliano è stato il più veloce della settima prova, corsa ad anello attorno ad Al Duwadimi per 716km, 419 cronometrati. La Hilux si conferma come la macchina più veloce e più affidabile di questa edizione del rally raid. Alle spalle c'è sicuramente la Ford che – al netto del ritiro di Sainz – sta ottenendo ottimi risultati come il secondo posto di Mattias Ekstrom e il terzo di Mitchell Guthrie. Per quanto riguarda la generale, resta in vetta Hank Lategan ma Yazeed Al-Rahji è sempre più vicino. Ora il saudita, settimo di tappa, si trova ad appena 21 secondi di ritardo. Briciole, quindi. In terza posizione resta vigile Nasser Al-Attiyah con la Dacia, a poco più di 20 minuti dalla coppia Toyota di testa. Servirà un deciso scossone per rilanciare il qatariota ma, si sa, alla Dakar i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo.
E' quello che si augura anche Tosha Schareina nelle moto ma – al momento – non c'è storia con Daniel Sanders. Arriva la “manita” di successi per l'australiano della KTM che, nonostante una partenza in salita senza l'aiuto delle tracce dei rivali, è riuscito ad imporsi con 3'47'' di vantaggio sullo spagnolo. L'alfiere Honda ha provato ad attaccare nella prima parte ma non è bastato: il distacco nella generale è di oltre un quarto d'ora. Terzo posto per Van Beveren, a 26'07'', mentre il settimo round sorride al 19enne rookie Edgar Canet, secondo assoluto e primo tra le Rally2. La carovana della Dakar ora si sposterà per l'ottava tappa: da Al Duwadimi alla capitale Riyadh. Più di 700km, 487 di speciale con tratti molto differenti: dal fondo sterrato e scivoloso, a quello sabbioso con le dune.
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