La casa motociclistica riminese Bimota torna a rombare grazie a Kawasaki. Come riporta il Resto del Carlino, il marchio giapponese ha ufficializzato il matrimonio e non sarà solo partner tecnico - come lo sono stati in passato Ducati, Suzuki e Yamaha - ma è diventata anche socio della casa romagnola acquistandone il 49,9% di azioni. La maggioranza resta agli imprenditori svizzeri Marco Chiancianesi e Daniele Longoni, proprietari di Bimota da alcuni anni, ma di fatto sarà Kawasaki a gestire il rilancio e a far ripartire la produzione, ferma ormai da oltre tre anni. Lo riferisce l'edizione riminese del Resto del Carlino. A differenza di quanto accaduto in passato - spiega l'ingegner Pier Luigi Marconi, designer della nuova Bimota Tesi H2 presentata all'Eicma di Milano - "Kawasaki ci fornirà tutti i motori e la tecnologia necessaria, ma soprattutto metterà a disposizione di Bimota una rete di vendita come mai era accaduto prima". L'accordo prevede infatti che i concessionari Kawasaki possano vendere, oltre alle moto giapponesi, anche i bolidi riminesi. Che sono moto di nicchia, destinate a un mercato fatto di appassionati e facoltosi intenditori "capaci di apprezzare la livrea e le soluzioni di design, oltre che la tecnica e il motore". La realizzazione dei telai e l'assemblaggio finale (con motore e altri componenti firmati Kawasaki) avverrà a Rimini, nel nuovo stabilimento lungo la superstrada di San Marino. A breve ci sarà il trasloco definitivo nella nuova sede. "L'idea di Kawasaki - spiega Marconi - è quella di partire con la produzione di almeno 200 moto nel 2020, per poi arrivare a 500 negli anni successivi". Le Bimota sono realizzate su ordinazione, "ma siamo convinti che con l'ingresso di Kawasaki le richieste non si faranno attendere".
Moto: Kawasaki acquista il 49,9% della riminese Bimota
Telai e assemblaggio nella nuova sede lungo superstrada di San Marino
8 nov 2019
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