Motomondiale, GP Qatar: dominio spagnolo, ma Valentino c'è
In Moto 3 la vittoria è stata, più che in ogni altra classe, affar spagnolo. L'ordine d'arrivo che recita Salom, Vinales, Rins e Marquez la dice lunga su quali prospettive aleggino attorno al mondo delle due ruote. L'Italia puntava su Fenati, che però ha tradito le aspettative: solo quindicesima posizione per lui.
La classe intermedia è altrettanto farcita di spagnoli, che si fanno notare più per quantità che per qualità. Il gradino più alto è comunque iberico, con Pol Espargaro a beffare il britannico Redding nei giri finali. Nakagami è il lontanissimo terzo. La bagarre era infatti più dietro, dal quarto al decimo, con sette piloti in due secondi. Tra quelli anche il nostro De Angelis, che partiva in dodicesima posizione e quella ha occupato a lungo, salvo poi piazzare la zampata decisiva a quatto giri dalla bandiera a scacchi, infilando Terol, Simeon, Zarco e Rabat, risalendo così fino all'ottava posizione. Ci fossero stati altri cinque giri, non di più, il centauro biancazzurro - c'è da scommetterci - sarebbe arrivato a lottare per il podio.
Ma veniamo al gran finale, la Moto GP. Sotto l'occhio di bue, non nascondiamoci, c'era Valentino Rossi. Settimo in qualifica per un'errata strategia, si trovava subito in una posizione scomoda, alimentando indirettamente il fuoco dei detrattori. Dovizioso in terza celletta, su quella Ducati che l'anno scorso proprio non andava, ha dato adito a più di una considerazione. La vittoria alla fine sarà di Lorenzo, primo dal sabato. Ma il capolavoro è del dottore: infilati Marquez, Pedrosa, Crutchlow, Dovizioso e Bautista. Piazza d'onore a sei secondi dal compagno di scuderia che però già dopo pochi giri era in fuga solitaria sfruttando il bisticcio tra Pedrosa e Marquez. Alla fine è doppietta Yamaha, alla fine ha ragione il Dottore. E attenzione allora Lorenzo: il rivale è in casa.
Luca Pelliccioni
Il servizio Tg di Palmiro Fetanini