Mugello, festa a metà: vincono Marquez e Fenati
È presto per dire se da qui alla bandiera a scacchi di Indianapolis sarà ancora un monologo del Cannibale, certo le potenzialità ci sono tutte. Quella del GP d'Italia è stata un vittoria sudata, cercata. Merito anche di Jorge Lorenzo, fino all'ultima curva in lotta per il gradino di sua competenza negli ultimi tre anni. A sette giri dal termine è iniziata la sfida di traiettorie, scie, sorpassi e staccate che alla fine ha premiato la Honda di Marquez, nettamente più prestante in rettilineo. Torna sul podio italiano – ove mancava dal 2009 – Valentino Rossi che – non bisogna dimenticare – partiva dalla decima piazza. Il suo 300° GP in carriera, date le premesse, non poteva essere migliore.
Anche perchè forse il passaggio di testimone, oggi, è meno blasfemo. In Moto3 infatti brilla la stella di Romano Fenati. Il talentino del VR 46 Sky Racing Team apriva la seconda fila, mettendosi fin da subito alla ruota degli spagnoli fuggitivi. Passo costante, lotta aperta: Fenati, Vinales, Rins e Miller si giocano il successo italiano, risolvendo la sfida proprio nelle ultime curve. Quelle che sanciscono la caduta di Jack Miller e il successo al fotofinish di Fenati, che fosse arrivato con 12 millesimi di ritardo sarebbe stato terzo. Beffati così Rins e Vinales: mondiale definitivamente riaperto, anche in virtù della penalità di due punti inflitta a Miller per guida irresponsabile in occasione dell'incidente che gli è costato il ritiro.
Suona l'Inno di Mameli nella più piccola delle classi, stropicciato ricordo in Moto2: il successo qui va a Rabat, capace di precede Salom e Folger. Simone Corsi è il primo del gruppetto che si gioca i punti fuori dal podio, mentre Alex De Angelis – partendo dalla 30sima posizione – è riuscito a rimontare fino al 17simo posto finale.
LP