Riparte il Mondiale di F1 tra vecchi dubbi e nuove regole
Piloti scriteriati? Da quest'anno ci sarà anche un sistema di patente a punti. Dodici per tutti ad inizio anno: infrazioni e scorrettezze andranno ad abbattere la dote, fino al rischio di squalifica in caso di sfondamento della soglia zero.
Sarà anche l'anno dell'affidabilità: a differenza dell'anno scorso, le scuderie potranno utilizzare soltanto cinque motori – non più otto – durante tutto l'arco della stagione. Dovesse rendersi necessario un sesto motore, la partenza prevista è dalla pit-lane; sostituzione di singole parti dello stesso comportano sanzioni più leggere, ma comunque nei termini delle dieci posizioni di deficit.
Modifiche sensibili anche per quanto riguarda l'aerodinamica elettronica: l'utilizzo del KERS, al quale verrà affiancato il dispositivo ERS, consentirà ai piloti di sviluppare un'ulteriore potenza di 120kW per 33 secondi a giro, circa 163 CV di potenza a disposizione delle monoposto.
Regole e novità che vanno ad intaccare l'egemonia Red Bull. Il proprietario della scuderia che ha dominato le ultime quattro stagioni – Dietrich Mateschitz – ha già quasi abdicato. A ruota Vettel, che non può non valutare l'infinità di problemi riscontrati dalla sua monoposto nei test di prestagionali: “Finire la gara di Melbourne sarebbe già un successo”.
Lumicino di speranza per la Ferrari, competitiva sì, ma non favorita. Professa ottimismo il capo ingegneri Pat Fry, che parla di ricerca dell'affidabilità per la F14T come per tutte le altre monoposto, in una stagione già all'insegna dell'incertezza.
Occhi puntati sulla Mercedes, da tutti accreditata quale grande favorita ed effettivamente rispondente meglio degli altri nei test invernali. A stupire è soprattutto il motore tedesco, alla base anche della sorprendente pre-season della Williams, con un Massa che farà di tutto per mettersi davanti ad Alonso e Raikkonen. E non solo domenica.
LP