Suzuka: sempre e solo Vettel
Ma andiamo con ordine: allo spegnimento dei semafori è Grosjean a scattare meglio di tutti, ritrovandosi davanti alle Red Bull alla prima curva. Anche Hamilton è autore di una grande partenza che paradossalmente sarà la sua rovina: un contatto con Vettel porta alla foratura del pneumatico posteriore destro che ne compromette il Gran Premio fin dai primi metri. Alonso e Massa rosicchiano qualche posizione, ritrovandosi dietro al terzetto da podio oltre che a Rosberg.
Alla bandiera a scacchi sarà poi proprio l'asturiano a ritrovarsi appena fuori dal podio, grazie ad un sorpasso nel finale ai danni del tedesco della Mercedes, che gli vale anche il record di sempre per punti ottenuti in Formula 1. Magra consolazione per Alonso. Il paragone con le Red Bull è impietoso, la possibilità di competere con le stesse non è esiste. Il pilota c'è, è la monoposto che manca. La notizia da Suzuka è che anche per assegnare il mondiale costruttori alla Red Bull manca qualche punto, nonostante un Massa da penalità per eccesso di velocità nella corsia dei box e che finirà decimo. Vettel ipoteca il Gran Premio al 41° giro, infilando la Lotus di Romain Grosjean nel rettilineo dei box. La tattica spalmata sulle tre soste di Webber, che dovrà poi sudare per sfilare il francese, ha fatto il resto per portare la vittoria in casa Vettel. È la quarta consecutiva, la sesta negli ultimi sette Gran Premi, la nona in stagione. Il cannibale di Heppenheim è ad uno spuntino dal quarto mondiale consecutivo, così come la Red Bull, che prepara la festa per il Gran Premio d'India del 27 ottobre.
Luca Pelliccioni