E' tutto pronto per la Dakar 2019
Anche se non si corre più in Africa da qualche anno, il rally raid per antonomasia mantiene sempre il suo fascino e, per la prima volta nella storia, si correrà in una sola nazione dal momento che gli altri paesi sudamericani coinvolti in precedenza (Argentina, Bolivia e Cile) hanno rinunciato per motivi geo-politici.
Come al solito, il livello di difficoltà è altissimo con percorsi al limite dell'umano. Oltre 3000 km di prove speciali, di cui il 70% da correre interamente nel deserto, scelta fatta anche per richiamare al terreno su cui si correvano le prime edizioni della Dakar.
Prima tappa in programma domani: si va dalla capitale a Pisco, 331km con 84 di speciale. Da qui parte la caccia a Carlos Sainz e Matthias Walkner, vincitori nel 2018 rispettivamente in auto e moto. Occhio, per le prime, anche a Cyril Despres, Stephane Peterhansel, detentore del maggior numero di successi assoluti, ben 13, e Nasser Al-Attiyah. Tra le due ruote la KTM è la grande favorita, avendo dominato le ultime 17 edizioni.
Saranno, invece, 21 gli italiani in gara: fra loro anche Nicola Dutto, il primo motociclista paraplegico di sempre in gara alla Dakar che correrà con una KTM 450 adattata.
Ultima, grande, novità del 2019 sarà la classifica secondaria per chi si ritira nelle prime tappe. A tutti sarà concesso di rientrare in gara dopo il giorno di riposo per poi andare a far parte di una classifica parallela, separata da quella generale. Previste, inoltre, anche due tappe “Marathon” (la 4 e la 5) dove non si potrà ricevere assistenza da parte dei meccanici.
AC